Michele Bravi su un letto bianco
Foto di Michele Bravi su un letto bianco Credits: IG @michelebravi
in ,

Michele Bravi: «Tu cosa vedi mentre vivi?»

Michele Bravi ci ha parlato del nuovo album “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi” e del duetto con Carla Bruni.

Michele Bravi ci ha parlato del nuovo album “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi” e del duetto con Carla Bruni.

album-art

Michele Bravi: «Tu cosa vedi mentre vivi?»

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino Anna Patti a Michele Bravi all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.

1_ Il tuo album si intitola “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”.

Sono logorroico, non riesco a essere sintetico. Ho ritrovato la frase in un quaderno di appunti, non so quando l’ho scritta. È da lì che è partito il disco.

2_ Hai detto di essere stato ispirato dalla lettura di alcuni libri.

Mi capita spesso, sono un gran lettore. Per quest’album l’ispirazione è Oliver Sacks, che è lontano da me, essendo saggista e neurologo, ma ha una narrazione romantica nel raccontare dei pazienti che percepiscono la realtà in modo diverso.

È stato uno spunto umano e filosofico per riflettere sulla percezione del reale. Ti dicono che per conoscere qualcuno si deve chiedere quale sia la sua storia. Dopo aver letto i suoi libri, ho capito che si deve sapere cosa si è visto mentre si vive. In che modo il reale si è impresso in te.

Questo è stato il “fil rouge” della narrazione del disco.

3_ È un concept album.

Una delle mie figure retoriche preferite è la sinestesia, che mescola le sensazioni che tra loro non c’entrano nulla. Per esempio: “lunedì giallo”.

Il disco parla di ciò che è visivo tramite l’ascolto, il suono.

4_ Come nasce il duetto con Carla Bruni?

È stato un colpo di fulmine per entrambi. Ho composto il brano a Parigi, in un locale dove vado spesso.

Scrivendo pensavo a lei, a una voce femminile che è “la fata verde dell’assenzio” del mondo decadente. Carla ha questa setosità quando canta.

Io ero intimidito nel proporglielo. È un mondo musicale lontano da lei, che scrive valzer e tre quarti. Gliel’ho mandato e si è innamorata. Il giorno dopo era a Milano a registrare.

Eravamo in hotel, perché il “malumore francese” è una caricatura di chi si prende male anche se non è esattamente così. Volevamo un’atmosfera di snobbismo e noia.

La location era un albergo storico, la residenza di Giuseppe Verdi e Maria Callas. Abbiamo registrato nella stanza dove registrava Enrico Caruso. È stata una vibrazione, una giornata bellissima.

Carla è una delle persone più belle con cui abbia collaborato. È una professionista stupenda.

5_ In “Mi sono innamorato di te” dipingi l’amore in modo diverso dal solito.

Parlo solo dei difetti, delle cose belle parlano tutti. Quando ami accetti tutto, ma non deve essere patologico perché non è sano. Accetti la spinosità che fa partire l’amore, è tenero.

Le persone credono che l’amore sia un qualcosa di idealizzato e che si ami la perfezione. Invece, vuoi quel difetto: è quello che fa scattare il sentimento e che dà il ritmo alla quotidianità.

I difetti sono cose innocenti, non devono essere un impedimento. Sono parte della tua storia. A me quello fa nascere l’amore, la stessa tensione amorosa che c’è tra madre e figlio.

6_ Ci saranno due anteprime live del tuo album a Milano e Roma.

Ci tenevo a portarlo dal vivo velocemente, per dargli un respiro. Poi ci sarà un tour in giro per l’Italia. Ci sarà anche qualche sorpresa, che per me sarà a livello musicale, visto che si dovrà adattare al live. La narrazione emotiva farà da padrona.

Written by Redazione Lattemiele

Il miglior repertorio musicale 24 ore su 24, spaziando dagli anni ‘70 ad oggi con una scaletta attentamente studiata e selezionata.

Sonohra con dietro un giardino

Sonohra: «Ovunque andrà la musica, noi ci saremo»

Stone ed Evra negli studi di Radio LatteMiele

Stone e Evra: «Abbiamo raccontato di un amore finito»