Costì ci ha raccontato del singolo “Ma però” e dell’idea alla base del suo progetto musicale. Ascolta l’intervista completa!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Costì all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni venerdì dalle 21.00.
Biografia: Costì
Costì è il nome d’arte di Cosimo Ravenni, musicista fiorentino. Ha cominciato il suo percorso artistico in veste di bassista/contrabbassista, facendo numerose esperienze e diplomandosi in contrabbasso classico al Conservatorio Cherubini di Firenze. Ha suonato in svariati generi e formazioni, dalla classica al pop e ha accumulato molte esperienze soprattutto con gli Street Clerks, band di cui è cofondatore e con cui ha un’intensa attività live e televisiva a fianco di Alessandro Cattelan. Ha sentito il bisogno di approfondire e concretizzare la sua personale ricerca musicale, esprimendosi da solista in qualità di musicista, cantautore, produttore e per questo ha scelto lo pseudonimo “Costì”, parola che riassume bene il suo carattere diretto e pacatamente snob.
I suoi punti di riferimento ideologico cantautoriali sono legati a personaggi come Ivan Graziani, Gianni Togni, Loredana Bertè, Sergio Caputo, Giorgio Gaber, Nino Buonocore; artisti intensi dallo spirito libero e rock’n’roll. Strumentalmente la sua musica attinge molto dai 70s e gli 80s, tra i suoi preferiti Prince, Phil Collins, Christopher Cross, gli Yes ma anche i contemporanei Thundercat, Jacob Collier, The 1975, Parcels, Nu Genea. A Costì piacciono le belle melodie ma anche i colpi di scena creati dall’ improvvisazione e la psichedelia. Per questo si definisce “pop/jazz” definizione che ha ripreso dalla cantante giapponese “Akiko Yano” di cui è grande estimatore. I suoi testi sono semplici e diretti, gli piace parlare di storie vere ma senza prendersi troppo sul serio o cadere nel patetico. La malinconia è sempre condita da un po’ di ironia, allegramente triste e consapevole.