Rea ci ha raccontato la sua esperienza ad Amici e il significato del singolo “Blu”. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Rea all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni venerdì dalle 21.00.
1_ Ti hanno mai paragonata a qualcuno?
Come vocalità a Florence di The Machine, il mio brano “Lontano” lo reputo più tendente al funk.
2_ Chi ti ha spinto a provare ad entrare ad “Amici di Maria De Filippi”?
Quella decisione è nata un po’ per caso. Era un periodo complicato: non stavo bene e non avevo voce, ma ho deciso di iscrivermi comunque e infatti mi hanno presa. Ho iniziato a far parte della scuola un po’ per fortuna e un po’ per destino, poi è andata come è andata, ma sicuramente è stato un trampolino di lancio importante per me.
3_ I tuoi primi singoli sono usciti proprio quando ancora eri dentro la scuola.
In verità facevo musica già da prima, però avevo un altro tipo di progetto. Rea, invece, è nata ad “Amici”.
4_ Perché hai scelto questo nome d’arte?
È la fusione tra il mio nome e il mio cognome, Maria Mircea. Quando ero più piccola mi chiamavano Marea, per il mio nome d’arte ho deciso di tenere solo Rea.
5_ Online ci sono dei video dove appari con un altro tipo di capigliatura e le persone, abituate a vederti come eri ad “Amici”, non ti riconoscono più.
Cambiare look è sempre un po’ un problema. Ogni volta che qualcuno mi vede, infatti, mi dice che sono cambiata tantissimo dopo il programma.
6_ Cosa ti ha insegnato la scuola a livello artistico?
Molte cose. È pur sempre una scuola, quindi di base ho imparato tanto sia a livello teorico, quindi come si costruisce una canzone, sia a livello musicale. Mi ricordo molto bene quei mesi, è stato un periodo intenso.
7_ Molti pensano che essendo un programma televisivo non è realmente una scuola.
È sottovalutata. Nei daytime che vengono trasmessi si vedono solo alcune parti, il più delle volte sono i momenti più leggeri della giornata. La realtà, però, è che si lavora dalla mattina alla sera, ci sono molti corsi e lezioni da frequentare. È molto bello.
8_ Nel tuo ultimo brano “Blu” canti “Non puoi cambiarmi se mi sento blu”. Cosa significa?
In Inghilterra “blu” è un termine legato alla tristezza, quindi ho cercato in un certo modo di italianizzarlo. Il senso è: non puoi salvarmi quando mi sento triste, ci sono determinati momenti in cui devi imparare a stare bene da solo.
9_ Tu pensi di riuscire a stare bene da sola?
Ancora no. Ho 19 anni, quindi mi piace stare in mezzo alla gente. Sono in quella fase di vita dove è fondamentale per me. Prendersi dei momenti di ripresa personale non è facile.
10_ Come sei cresciuta artisticamente?
Studio da quando ho 7 anni pianoforte e canto, ho studiato anche chitarra per un po’, ma non sono particolarmente portata. Da quando sono molto piccola sono appassionata a questo mondo. Penso che quando si è più giovani è anche più semplice migliorare perché sei più flessibile.
11_ Come descriveresti la scena musicale bolognese, tua città di origine?
Variopinta. Ci sono veramente tanti artisti. Inoltre, è una piccola città, quindi è tutto un po’ più semplice.
12_ Ti rivedi nel panorama della nuova scena bolognese?
In verità ci sono tante sottocategorie, quindi in parte sì e in parte no. Penso di essere un misto tra vari generi.
13_ È corretto dire che non sei una cantautrice?
Miro a qualcosa di straniero forse, però mi ci rivedo. Io scrivo le mie canzoni, quindi c’è molto di personale e un po’ di cantautorato in quello che faccio e dico.