Cristina Scuccia ci ha raccontato la nuova fase della sua vita e del suo nuovo singolo. Ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino a Cristina Scuccia all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.00.
1_Ti reputi una persona coraggiosa?
Il motto della mia vita è “il coraggio di amare” che è tratto dal musical che ho fatto nel 2008 nei panni di Suor Rosa. Sono insicura, ma allo stesso tempo determinata, non ho vie di mezzo, ho tanto coraggio ma allo stesso tempo ho tante insicurezze e tanti timori, ma fa parte di ognuno di noi.
2_Hai preso una decisione importante nella tua vita, non tutti sarebbero stati in grado.
Il lockdown è stato il momento decisivo, il momento in cui ho sentito che dovevo fare i conti con me stessa. Bisogna avere coraggio guardarsi allo specchio e dirsi la verità, più che altro perché essere coerenti con noi stessi è un’esperienza tosta. Ho sempre fatto scelte radicali, prima ho scelto la vita religiosa, adesso ho scelto di prendere in mano la mia vita e viverla in un’ottica diversa ma sempre con gli stessi valori.
3_La tua è sempre stata una vita tra spettacolo e intrattenimento da una parte e dall’altra parte con un aspetto che un po’ andava in contrasto.
Lo pensavo anche io quando ho iniziato il cammino della vita religiosa. Avevo sempre inteso la musica come un palco, uno spettacolo, quindi tutto ciò che era lontano dalla vita religiosa. Poi sono stata 2 anni in Brasile: è stata una fase di purificazione del canto. I bambini hanno scoperto che sapevo cantare ed è stato lì che ho capito che se abbiamo dei doni non possiamo tenerli per noi. In Brasile, inoltre, suore e sacerdoti cantano ed è una cosa normale, quindi la fede e la musica sono dei pilastri fondamentali nel mio cammino. Non riuscirei a scinderli perché attraverso la musica la mia fede si è intensificata e ho scoperto anche nuovi lati del mio carattere e viceversa. Attraverso la musica io riesco a pregare, a tirar fuori emozioni nuove e la musica è comunicazione quindi se mi chiedessero di fare una scelta non riuscirei a farla.
Cristina Scuccia: «La felicità è dentro di noi»
4_”La felicità è una direzione”, quindi è questa la tua direzione.
La felicità è un concetto importantissimo per me, soprattutto in questa fase di cambiamento e di ricostruzione della mia vita, quindi credo che la ricerca della felicità sia insita in noi. La felicità in sé, invece, credo non la raggiungeremo mai perché, vedo me, sono sempre insoddisfatta, non in maniera triste, solo che sento di non aver fatto mai abbastanza né per me e né per gli altri. Ho quell’inquietudine che mi spinge a cercare sempre di più, vivo la felicità come una meta.
5_In questa tua nuova fase della vita, in cosa stai trovando la felicità?
Nelle piccole cose, negli amici, nella mia famiglia, nella musica, in tutte quelle cose che spesso diamo per scontato ma sono fondamentali e lo capisci solo quando attraversi un momento difficile. Siamo sommersi da talmente tante cose, vorremmo chissà cosa e alla fine abbiamo già tutto anche dentro di noi. Dobbiamo credere di più in noi stessi e anche essere grati di quello che abbiamo, invece tendiamo a focalizzarci su quello che non abbiamo.
6_Cosa bolle in pentola per i tuoi progetti futuri?
Stiamo lavorando ad un piccolo live per l’estate, poi magari uscirà un altro singolo. Un passo alla volta, al momento mi godo “La felicità è una direzione”. Mi piacerebbe sicuramente portare la musica in più città d’Italia, a più persone possibili.
Cristina Scuccia: «La felicità è dentro di noi»
7_Che rapporto hai con i social?
Sono proprio imbranata, però ci provo (ride, ndr). Ho delle persone che mi aiutano, che mi seguono ma li faccio impazzire, ci metto 3 ore per fare un video. Sono proprio negata. Penso comunque che sia un altro mezzo per accorciare le distanze, per riuscire a raccontarsi, per comunicare. Adesso ci siamo lanciati persino su Tik Tok. Vivo in una stanza con altri coinquilini e ogni volta metto sotto sopra la stanza per riuscire a trovare un angolo della camera disponibile per riuscire a fare questi video e diventa veramente un macello (ride, ndr). Sembra facile, ma è un vero lavoro.
8_Torneresti a recitare e fare un musical?
Mai dire mai. Il mio sogno da piccola era diventare una performer di musical, quindi sarebbe ritornare al mio sogno. Il teatro è bellissimo. Ti racconto questo aneddoto: quando ho fatto il musical “Titanic”, ho recitato anche la scena finale dei sopravvissuti. Mentre stavo recuperando la coperta in un baule di ferro, mi è caduto in testa il coperchio di questo baule di ferro. Volevo recitare la parte con estrema intensità e sono addirittura entrata in scena sanguinando. Mi piace entrare proprio nella parte (ride, ndr).