Kaze ci ha raccontato del suo singolo “Sad” e i suoi progetti futuri. Leggi e ascolta l’intervista completa!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino a Kaze all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.00.
1_Nella tua musica si sente molto che sei figlia del mondo e hai culture diverse.
Sono nata in Kenia, ma sono originaria del Burundi e mio papà è napoletano, quindi mi sento un po’ figlia del mondo. Queste diverse culture mi appartengono naturalmente, sono suoni che fanno parte di me ma non cerco mai di renderlo troppo evidente. Sono italiana tanto quanto sono burundese, sono due cose che vivono dentro di me ed escono spontaneamente.
2_Il tuo singolo “Sad” è un po’ una contraddizione perché, nonostante il titolo, alza l’umore.
Nel testo racconto una storia triste, però non mi andava di raccontarla in quella maniera. Quando racconto le mie esperienze romantiche cerco sempre di raccontarle in modo divertente perché ho sempre detestato la gente che si piange addosso. Quando racconto una cosa triste quindi cerco sempre di raccontarla con tanto sarcasmo e ho cercato di mettere questa cosa anche in “Sad”. Mi sembra una canzone contenta e felice, ma in realtà io ho pianto tutte le mie lacrime (ride, ndr). Ridendoci su poi ti passa, dipende dall’avvenimento, però una “cottarella” poi ti passa.
3_La musica ti aiuta a esorcizzare le esperienze negative?
Sì, anche perché io non parlo molto delle mie emozioni in generale. Racconto tutto tranne come mi sono sentita a riguardo e invece nelle canzoni parlo proprio di questo. Quindi finché non ho scritto la canzone non l’ho vissuto, quando invece l’ho scritta, l’ho elaborato e quindi lo posso mettere via.
4_Stai normalizzando il fatto di raccontare esperienze brutte nelle canzoni.
Ho sempre scritto su qualsiasi cosa, scrivevo poesie, diari, perché è sempre stato il mio modo di esprimermi. Scrivo quello che mi esce senza tante paranoie e poi lo sistemo.
Kaze: «Con la musica esorcizzo le mie esperienze negative»
5_Come è andata l’esperienza cinematografica nella serie “Call my agent Italia”?
Molto bene, mi sono divertita un sacco. Ho fatto teatro da piccola ed è stata la prima forma d’arte che ho conosciuto, però il set e le telecamere mi hanno sempre messo un po’ di paura rispetto al palco. In questo caso, invece, mi sono divertita tanto perché il cast era molto bello, siamo andati d’accordo fin da subito. Anche il regista Luca è stato pazzesco. È stata una bella esperienze e come tutte le belle esperienze me ne sono accorta alla fine (ride, ndr).
6_Tornando alla musica, so che stai preparando qualcosa per il futuro. Cosa bolla in pentola?
Stiamo lavorando a un disco e sono molto contenta. Non vedo l’ora che esca, ci sto lavorando con tanta passione.
7_Hai trasformato tante esperienze belle e brutte in canzoni.
C’è un fulcro che richiama più sfere della mia vita: la mia persona, i miei rapporti familiari, i miei rapporti amorosi, quindi ci sono brani che riguardano maxi sfere per presentarmi e far vedere al mondo come sono fatta. Non so quanto interessi al mondo ma io mi sono sfogata.