Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Daniele Silvestri all’interno di Wake Up: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 10.30.
1_ È uscito “Disco X”, dove la “X” ha un significato aperto. Può sottolineare il fatto che si tratti del tuo decimo album. L’anno prossimo sono 30 anni di carriera. Festeggerai?
Festeggerò, non con una grande festa, ma con qualcosa di più complesso.
2_ Il concept dell’album è molto interessante. Hai “copiato” delle storie, come fanno tanti altri cantanti ma, al posto di ascoltarle e riportarle in seconda battuta, durante la tournée hai chiesto un aiuto direttamente ai tuoi fan. Quest’ultimi ti hanno inviato dei testi e tu hai dato voce ai loro racconti. Com’è andata?
Sono molto sorpreso, soprattutto per il numero di storie che mi sono arrivate, più di mille. C’è molta gente che vuole raccontarsi. Le ho lette tutte.
Dopo le prime venti avevo capito che la mia idea poteva effettivamente funzionare e le abbiamo portate in scena: a volte come suggerimenti, altre volte come piccole letture. Alcune si sono trasformate in canzoni eseguite dal vivo. Una di queste è diventata una traccia di questo disco.
La curiosità per l’altro, per l’essere umano e le sue storie, è ciò che ci muove e incuriosisce.
3_ Ti aspettavi così tanta partecipazione, di leggere così tante storie?
Sono arrivate nel corso dei mesi. Leggerle tutte non è stato faticoso. Non tutte meritavano. Altre invece erano strepitose. Erano lettere piene di gioia, dolore, figlie di questi tempi e delle tematiche che tutti conosciamo.
Daniele Silvestri: «In “Disco X” ho dato voce ai vostri racconti»
4_ Nel tuo album ci sono tantissimi ospiti: Davide Shorty, Eva Pevarello, Emanuela Fanelli, Franco126, Frankie hi-nrg, Selton, Giorgia, Wrongonyou, Fulminacci. Avresti voluto anche altri artisti?
Per le canzoni contenute nel disco, ho tutti gli artisti di cui ho bisogno. Non ho cercato prima le collaborazioni. C’erano delle storie che avevano bisogno di un’altra voce, di un altro punto di vista che le raccontasse, e loro erano i più adatti.
Dovevo parlare di Roma in un certo modo, Franco126 era perfetto. Dovevo guardarmi allo specchio da giovane, Fulminacci. Ormai lo chiamo “figlio”.
Giorgia la conosco da sempre ma non avevamo ancora lavorato a nulla insieme. Qui, era la storia giusta, sembrava casa sua.
5_ Quest’estate andrai in tour in tutta Italia. Cosa dobbiamo aspettarci?
Una tournée che si rispetti, spero! Suoneremo tanto. Non eseguiremo tutte le canzoni di quest’album perché alcune non si possano suonare, non essendoci gli artisti con cui le ho realizzate. Ci saranno degli ospiti qua e là. Ormai però ho un repertorio poderoso…
6_ Ci sono delle canzoni che proprio non puoi non fare?
Sì ma non mi interessa: se non è il tour giusto o il momento giusto, non lo faccio. Ovviamente ci dev’essere anche una buona dose di generosità e di imprevedibilità. Ogni tanto è giusto accontentare le richieste però devono coincidere con una freschezza che devi mettere in atto mentre suoni.
Ci sono cose che si consumano e vanno messe da parte per poi riprenderle più avanti.
7_ C’è qualcuno dei cantanti sempre in classifica con cui vorresti collaborare?
Non so se vale come risposta ma mi piacerebbe collaborare con La Rappresentante di Lista.