Zero Assoluto ci parlano della pausa musicale che si sono presi, perché esausti da loro stessi, e dei nuovi interessi imprenditoriali.
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco e Alan Caligiuri agli Zero Assoluto all’interno di APERiminiAMO: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda, dal lunedì al venerdì dalle 16.30, presso il Bagno 100 di Rimini (2 luglio – 27 agosto).
1_ Matteo tu, oltre a fare il cantante, hai anche un’agenzia. È difficile gestire le due professioni?
Matteo: È complesso, rischio di diventare bipolare. Da un certo punto di vista, aiuta molto: conosco perfettamente le fisime, le problematiche e i ragionamenti che non si dicono spesso ad alta voce. Riesco a comprendere queste dinamiche. Quindi, nella gestione dell’essere umano, me la sento galla.
2_ Vedete qualcosa di voi in qualche coppia di artisti che gestisci?
Matteo: Devo dire la verità, no. Non dal punto di vista musicale ma di approccio. Io e Tommy abbiamo sempre approcciato la musica in maniera seria ma leggera.
Le nuove generazioni sono iper determinate, forse fin troppo. C’è poco romanticismo. Se devo trovare un limite è quello.
3_ Forse sono i talent, i social, Spotify…
Thomas: Probabilmente sì, vi ricordate il primo Grande Fratello? Ormai non è più un esperimento, ti aspetti già tutto.
Matteo: Non c’è più la novità. Noi abbiamo scoperto tutto piano piano.
Thomas: Non c’era un obiettivo preciso, se non fare musica per più tempo possibile.
4_ Avete distrutto il mondo musicale di quel periodo, creato coppie!
Matteo: Artisti, fan ci dicono sempre “quanto ho pianto”!
5_ Siete stati la colonna sonora di una generazione intera, riuscivate perfettamente a realizzare una fotografia perfetta dei vostri coetanei. Ora invece, trovate difficile farlo?
Thomas: No, la verità è che non abbiamo mai scritto pensando agli altri ma solo a noi stessi.
Matteo: Ci ha sempre intrigato la vita degli altri. Quando si inizia a scrivere una canzone, parti da te ma poi arrivi anche alle persone che ti stanno accanto, oppure che ti attraversano la vita per un motivo o per l’altro.
6_ Rubate le storie altrui, quindi.
Da sempre, lo fanno tutti. È un furto continuo, di base facciamo i ladri (ridono, ndr).
7_ Vi siete presi una pausa professionale l’uno dall’altro ma sembrate tranquilli. Non c’è stata nessuna lite?
Matteo: Ma no, di base siamo fratelli, eravamo davvero compagni di classe! Abbiamo investito il nostro tempo in altri ambiti perché eravamo esausti da noi stessi.
Ci siamo messi a fare gli imprenditori e, alla soglia dei 40 anni, abbiamo capito cosa vuol dire lavorare. Ce l’avevamo quasi fatta a non fare nulla nella nostra vita, oltre alla musica, e invece… (ride, ndr).
Thomas: Ce l’avevamo quasi fatta (ride, ndr).
8_ I vostri fan sono cambiati nel tempo?
Matteo: Sono cambiati. Abbiamo fatto un concerto sold out al Fabrique di Milano, un momento straordinario, e siamo rimasti impressionati. Ci aspettavamo dei nostri coetanei e ci siamo ritrovati una carrettata di ragazzi veramente molto giovani.
9_ I genitori gli avranno fatto ascoltare le vostre canzoni.
Matteo: Sicuramente. A questo si aggiunge anche il fatto che alcune nostre canzoni, in maniera del tutto spontanea, sono diventate virali su social come Tiktok. Spesso sono pezzi diversi da quelli che hanno spaccato in radio.
È un pubblico estremamente eterogeneo. Visto che non ci accontentiamo, il 12 novembre al Palazzo dello Sport di Roma faremo un altro concerto.