Gabriele Esposito ci ha raccontato del suo percorso artistico e del futuro professionale. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore ad Gabriele Esposito all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda il venerdì dalle 21.00.
Da X Factor alla strada
1_ Ora sei in sala prove. Che cosa stai preparando?
Questo è il brano che stiamo suonando di più: da un’idea siamo passati all’arrangiamento e poi si lavora sui suoni. Alcuni brani devono essere eseguiti prima di essere prodotti.
2_ Sette anni fa sei andato a X Factor e poi hai organizzato un flashmob con Federico Baroni.
Sono stato eliminato ai bootcamp e il pubblico si è opposto alla decisione.
Questo mi ha dato, però, la possibilità di partire dalla strada e poi fare il concerto con Federico. Capì come dovevo fare musica e che filosofia seguire. Non mi sono bruciato al talent in questo modo (ride, ndr).
3_ Come reagì la redazione alla tua eliminazione?
Al Forum con Arisa ci fu un fuori onda: la produzione era in tilt perché non capiva cosa fosse successo, il pubblico protestava e io ero vicino alle scale indeciso sulle prossime azioni da fare.
Sono tornato l’anno dopo arrivando ai live, con i Maneskin ed Enrico Nigiotti. Mi ricordo che potevamo portare l’inedito prima della quinta puntata e io cantavo in inglese.
4_ Come è stato il contatto con la popolarità?
Fu un’esperienza di live, audizioni e persone: condividevo la musica e il lavoro con i professionisti. Non ero pronto nemmeno la seconda volta, ma confrontarsi con chi ha il tuo stesso sogno significa capire cosa puoi dare in concreto a quel mondo.
L’incontro con Napoli
5_ Poi ha iniziato a cantare in napoletano, coniugando l’influenza della musica degli anni 2000. Come è arrivato questo mix?
Ho mixato l’oltreoceano con la lingua napoletana che è evocativa e ha dei suoni che la rendono una musica a sé stante.
Io ero un artista di strada, ma non a Napoli perché cantare lì essendo del posto mi faceva paura (ride, ndr). Poi ho preso coraggio e ho suonato al Vomero: c’è cultura, suoni e ritmo.
Devi accogliere la realtà che ti circonda.
7_ “Me staje appennenn’ amò” è la cover di un brano di Liberato.
Sì, l’ho rilasciata dopo anni in cui la suonavo per strada.
8_ Come è suonare in strada oggi?
Per motivi di tempo vado di meno, ma non lo annuncio.
L’ultima volta ho conosciuto un ragazzino che, grazie a me, si è appassionato alla musica e alla chitarra: è bellissimo regalare emozioni a dei bambini.
9_ “L’unica” è la tua canzone con più streaming.
L’ho cantata al Premio San Gennaro a Napoli e mi sono commosso.
10_ Ora cosa succederà?
Adesso stiamo registrando il videoclip, che sarà un tributo all’arte di strada.
Poi uscirà un singolo tra non molto e un album che fotografa questo momento a livello musicale.