Beba ci ha raccontato del nuovo pezzo “Dentro di me” e dei desideri per il futuro, tra cui il tour estivo. Ascolta e leggi l’intervista!
No playlist selectedQui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco e Filippo Jarach a Beba all’interno de Il Filo Bianco: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda il sabato dalle 18.00.
1_ Cosa ti è piaciuto di Sanremo?
Se avessi scommesso avrei vinto: dalla prima serata ero sicura che avrebbe vinto Angelina Mango.
Sono sua fan, se lo merita. Lo sono anche di Geolier, tifavo per lui, anche Il Tre mi è piaciuto.
2_ Ti piacerebbe andare? Specialmente ora che viene ammesso il rap, genere che domina le classifiche.
Ormai il rap è mainstream e sono contenta. Non è più un sogno fare successo con questa musica.
3_ Tu hai aperto le strade.
Molti anni fa e ne sono felice.
4_ “Dentro di me” racconta una dualità. Chi preferisci tra la Beba guerriera e la Beba bambina?
La canzone spiega proprio che ho imparato come far coesistere la bambina e la guerriera. Prima si scontravano spesso.
5_ Con questo brano dici tutto.
La canzone è stata scritta perché “mi è uscita”. Credo sia fondamentale se vuoi scrivere qualcosa di vero. Ho capito che era un passaggio obbligatorio per entrare di nuovo nel cuore delle persone.
Dovevo spiegare cosa è successo negli ultimi anni con onestà. Era il modo migliore per raccontare la verità di quello che mi è accaduto dalla pandemia a ora.
6_ Le donne nel rap hanno approccio duro.
Come dico nella canzone, la parte alfa, combattiva, grintosa è la guerriera.
Ce n’è un’altra, la bambina, che difendo con tutta me stessa. È la parte sensibile che ha subito nella vita e che le hanno fatto sviluppare prima.
7_ Ogni tanto, come le tue colleghe, sei anche ironica. Gli uomini sono più impostati.
Non bisogna mai prendersi troppo sul serio, alla fine. Sarà perché non sono abituati a parlare e poi sono imbalsamati nel vestire (ride, ndr).
È il problema di avere troppo un personaggio. Io ho scelto di non averlo, sono cosi come mi vedi.
Il ritorno di Beba con “Dentro di me”
8_ Cosa succede dopo il singolo?
È il primo passo di un nuovo percorso.
Ci sono delle cose pronte ed è tornata Rossella Essence (nome d’arte della DJ e producer Rossella Spena, ndr). Siamo il primo duo femminile rap nella storia della musica italiana.
Noi donne dobbiamo allearci, se lo facciamo nessuno ci batte. La nostra debolezza è la competizione tra noi donne, ci sono cascata anch’io in passato.
Ci saranno dei live? Mi auguro di sì, ma non posso ancora dire nulla di ufficiale.
Mi auguro quest’estate di passarla su un palco, perché è la cosa che più amo al mondo. Con Rossella ci sono canzoni pronte.
Non so se ci sarà un album, possiamo pensare a una raccolta. Non è nulla di definito. Ho bisogno di scrivere e fare uscire canzoni senza pensare.
9_ in “Tonica” balli. Come è stata la preparazione?
Se sei portata vagamente al ritmo ti aiuta. Io ballavo da piccola, ma non sono ballerina. Mi sono preparata per tempo con un insegnante di danza.
10_ Tornerà la Beba che risponde a tutti?
Mia madre mi ha educata, ma ci sono stati dei momenti in cui ero incavolata.
Ho fatto pace con me stessa, perché sono io che devo andare a dormire serena e non lo ero da anni. Sono in terapia da un anno ed è importante.
11_ Cosa consigli alle ragazzine per non fare errori?
Ho imparato che non conviene mischiare affetto e lavoro. Si deve essere egoisti, perché ognuno fa i propri interessi. Si deve scegliere di chi fidarsi, soprattutto seguire il proprio istinto.
Io mi metto in discussione e do più valore al parere degli altri. Devo considerare di più quello che penso io.
12_ Con chi vorresti collaborare?
Sono tantissimi. Io sono appassionata di musica italiana, anche degli anni ’40 e ’60. Impazzirei per un duetto con Cesare Cremonini, sono una sua grande fan!
13_ È cambiata anche la sonorità.
“Dentro di me” è un pezzo volutamente conscious diviso in due parti. Il piano, nella prima, racconta la mia salvezza attraverso la musica e poi c’è un cambio che parla della me di ora.
Le sonorità sono quelle. Voglio fare rap, perché è il mio modo di comunicare.
Diciamo che il mio linguaggio è la mia caratteristica. Voglio essere tagliente e portare chi ascolta a chiedersi “ma l’ha detto davvero?”, quindi lo manterrò.
14_ Pensi che il rap sia la rovina della società?
Non si può incolpare un genere musicale, che è lo specchio della società, e si fa portavoce del bello e del brutto.
Nessun cantante crea quello che racconta. È come fare un film o un videogioco violento: non stai creando la violenza, ne stai solo parlando.