Irene Grandi ci ha parlato del trentennale di “Irene Grandi” e del nuovo album “Fiera di me”. Leggi e ascolta l’intervista alla cantante!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura ed Edoardo De Simone a Irene Grandi all’interno di Spoiler: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.00.
1_ Il tuo album “Irene Grandi” festeggia un traguardo importante.
Festeggerò il trentennale ma sono pronta con qualcosa di nuovo. Ho un grosso progetto in ballo con tour e album. Cose nuove che arriveranno.
2_ Sarai anche a teatro con “The Witches Seed”.
Si sono intrecciate tutte le cose, ma si vede che dovevano accadere a maggio. Sarò una delle protagoniste dell’opera con le musiche scritte da Stewart Copeland, batterista dei Police, che si occupa di teatro da anni. Accanto a me ci saranno cantanti lirici, mentre io farò rock.
Ci sarà sperimentazione in uno spettacolo che parla di donne che vengono giudicate streghe.
Se fossi nata nel Medioevo probabilmente sarei stata additata come strega per il mio carattere e desiderio di libertà e indipendenza che c’è sempre stata sin da giovane (ride, ndr).
3_ Quale è il fil rouge che collega questi trent’anni?
Il fil rouge, pregio e limite, è saper rischiare. Aver voglia di aver coraggio e non ripetersi. Io ho curiosità da sempre, già dal terzo disco. I primi due sono pop, il terzo soul. Poi c’è stato del rock grazie a Vasco. Sono fasi della carriera che mi hanno permesso un rinnovo.
Mantengo sempre la curiosità di essere sempre fedele a me stessa. È rimasto il timbro della voce, il gusto che mi sono creata anche per le canzoni. Ho amato quelle intense e meno, i grandi successi, anche se mi piace rivolgermi al grande pubblico con delle caratteristiche di originalità.
4_ Sei pronta per il tour?
Assolutamente sì, partirò in autunno. Parte da novembre e sono date in teatro. Per me è un raggiungimento perché la gente viene per ascoltare una storia e fare un viaggio nella musica. Anche il video del nuovo singolo è stato girato in un teatro in ricostruzione, come se la musica fosse capace di grandi cose come la ricostruzione di un teatro.
5_ Come sarà il tuo show?
Visto la mia storia con le differenze e l’identità di fondo, mi piaceva sottolineare i contrasti e mettere a confronto i momenti romantici con quelli rock e ribelli, per far capire che anche gli antipodi possono convivere tra loro.
A volte servono per conoscere tutti i nostri lati, per creare un filo conduttore che li unisca tutti insieme.
6_ Com’è nata la collaborazione con Levante in “Un motivo maledetto”?
“Un motivo maledetto” è stato il mio primo singolo in radio nel 1993, ancora prima di Sanremo. L’ho voluto celebrare invitando Levante perché la trovo una cantante fresca che tiene molto alla sua originalità, un po’ come me.