Molti sono i tanti cantanti e i gruppi musicali che ci stanno intrattenendo a distanza in questi giorni difficili. Dopo l’annuncio del rinvio del loro tour, posticipato al prossimo autunno, Kekko dei Modà ha registrato un emozionante messaggio. Si tratta di un’accurata riflessione sulla situazione attuale. Nell’audio la voce di Kekko recita:
«Questo virus ha messo in ginocchio e sullo stesso livello chiunque… E devo dire che questa cosa non mi dispiace. I soldi, la fama non faranno finalmente la differenza. Oggi si riparte dalla coscienza di ognuno di noi. Finalmente capiremo chi ama davvero questo Paese. Capiremo chi ama sé stesso e il prossimo. Non c’è spazio per l’odio, per le invidie, per le rivalità. Abbiamo la possibilità di metterci in fila, armati di pazienza e di fede, per uscire da questo periodo così assurdo e destabilizzante. Leggo un sacco di elogi a dottori, infermieri, volontari… e a tutte quelle persone che stanno davvero aiutando i malati. Addirittura oggi li chiamano eroi… Scusate, non fraintendetemi. Ma la domanda è: solo ora ce ne siamo accorti? Se oggi dovessi scegliere qualcuno a cui affidare il Paese… beh, vorrei che fosse un medico, un infermiere, un volontario. Di una cosa sono sicuro: non ci lascerebbero mai morire. Anzi, sarebbero pronti a morire per noi. Quindi grazie. Grazie perché se a volte penso che mi sto annoiando chiuso tra le mura di casa, mi basta pensare a quanto state rischiando per capire che io sono in vacanza».
Kekko dei Modà: “Oggi si riparte dalla coscienza di ognuno di noi”
L’isolamento sta portando a galla molte riflessioni:
«Una vacanza che, tra l’altro, mi fa mettere a fuoco molte più cose, che prima ritenevo scontate. Andare a mangiare una pizza. Fare una passeggiata o incontrarmi con gli amici. Beh, sarà diverso da ora in poi. Non sarà più consuetudine. Non sarà più abitudine. Vorrei che fossero sempre piccoli regali».
Il cantante dedica un pensiero ai più piccoli:
«Vorrei dedicare anche un pensiero ai bambini. Sì, perché se un adulto si sente prigioniero di casa sua, voglio immaginare quanto stiano soffrendo i più piccoli. Noi abbiamo sentito parlare i nostri nonni di guerre, pandemie del passato e in qualche modo sappiamo cosa sta succedendo. Ma loro? Vi state chiedendo loro che cosa stanno passando? Basta amici, parco, scuola, vita sociale. Eppure guardavo mia figlia… E, al contrario di me, non si è mai lamentata un secondo. Forse è da qui che bisogna ripartire. Bisogna ripartire dai sogni. Dall’entusiasmo che solo loro trovano scavando sul fondo di un bicchiere vuoto. La fantasia è più forte della noia. E quando tutto questo finirà, se ne avremo avuta abbastanza, probabilmente ricorderemo questo momento come qualcosa di costruttivo per noi stessi e per le nostre famiglie. Ma se ci chiuderemo, se lasceremo vincere la noia, forse resteremo gli stessi che eravamo prima di tutto questo. Io voglio essere diverso. Ho il tempo di capire in cosa sbagliavo. Ne ho tanto. E mentre faccio del bene al mio Paese, standomene a casa, ho anche la possibilità di cambiare e migliorarmi».
Kekko dei Modà: “Oggi si riparte dalla coscienza di ognuno di noi”
Ringrazia anche i colleghi:
«Vorrei ringraziare, oltre che i tantissimi italiani che, come sempre, hanno donato, anche le persone del mondo dello spettacolo che, per quanto spesso criticate, stanno cercando di dare un contributo alla causa attraverso tantissime iniziative. Spero che non svanisca tutto nei prossimi giorni di questa lunga battaglia, ma che continui finché non sarà finita».
Per ultimo invece, si rivolge al nostro Governo:
«E poi vorrei fare un appello allo Stato. Ora, più che mai, cercate di dimostrare anche voi amore verso questo Paese. Non lasciate sprofondare nello sconforto le famiglie in difficoltà, gli imprenditori, gli anziani, i disabili che hanno bisogno di assistenza. In giorni in cui il Parlamento è vuoto (e dovrebbe essere pieno di gente, di iniziative). In giorni in cui rischiano la vita solo gli infermieri, i medici, i volontari, le forze dell’ordine, gente che lavora nei supermercati, autotrasportatori… riunitevi anche voi per aiutare l’Italia. A partire da chi ne ha più bisogno. Altrimenti fatevi da parte una volta per tutte. E quando sarà finita, se avete una coscienza, lasciate il posto a loro».