Michele Bravi, dopo un periodo buio, ci ha rivelato il trucco per sconfiggere il dolore: affrontarlo con lo stesso cinismo di un dente rotto.
Wake Up: l’intervista di Francesco a Michele Bravi
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Michele Bravi all’interno di Wake Up: il programma giornaliero di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 7.30.
1_ “La Geografia del Buio” è il tuo nuovo album, uscito lo scorso 25 gennaio 2020. Presentandolo, hai parlato anche di una nuova sensorialità.
È un disco che parla principalmente di dolore. Credo che nel dolore, la sensorialità delle persone sia diversa. Mi piace pensare che questo disco possa essere un’esperienza nel buio.
Ogni elemento del disco racconta, così come l’approccio filosofico al suono, una storia di dolore e trauma.
2_ Com’è stata la tua esperienza con il dolore, oltre ad andare magari da uno psicoterapeuta?
Sono contento di sentire che affronti questo tema con grande apertura mentale. È ciò che faccio anch’io. Quando si parla di terapia, purtroppo, si incontra ancora una sorta di stigma: la cura della propria salute mentale non è vista di buon occhio.
Credo che il dolore vada affrontato con lo stesso cinismo di un dente rotto, di un braccio ingessato. Si corre dal dentista o all’ospedale per farsi sistemare. Quando si parla di dolore invece, l’invito principale è quello di stritolarlo, nasconderlo in un angolo polveroso. In realtà è il modo con cui la malattia del dolore si impossessa di te.
Spero in qualche modo che questo disco possa abbattere questa barriera.
3_ Mantieni il bacio, singolo estratto dall’album “La Geografia del buio”, è la dichiarazione d’amore che tutti vorremmo ricevere.
Mantieni il bacio racconta la bellezza del trattenere sulle proprie labbra, le labbra di qualcun altro. Proprio quella sensazione lì, quando il linguaggio del corpo diventa più forte del linguaggio verbale.
Credo sia la proposta più umana per scommettere sull’eterno, per rinnovare tutti i giorni un amore che altrimenti si ridurrebbe a una durata.
Michele Bravi: “Il dolore va affrontato con cinismo”
4_ Queste 10 canzoni contenute nell’album sono una grande riflessione sul dolore, sullo stigma che c’è attorno alla malattia mentale. Qual è stato lo scatto che ti ha fatto capire che avevi bisogno di aiuto?
Nel momento in cui ho avuto uno stappo nella vita, avevo accanto una persona che mi ha indicato la strada e mi ha fatto conoscere la terapia. Nel mio caso è stato un processo naturale, fluido. Mi rendo conto però che questa fluidità non è così scontata. Io ho avuto la fortuna di avere qualcuno che mi ha aiutato. Sono un privilegiato. Se questo disco riesce a fare quello che questa persona ha fatto per me, ne sarei felicissimo.
5_ “La vita breve dei coriandoli” è stata la canzone del tuo grande ritorno. L’hai presentata ad Amici Speciale e Maria De Filippi ti ha accolto come se un su figlio, anche se sei il vincitore di un altro talent (X Factor). Com’è stata l’esperienza con “Bloody Mary”, come la chiama Dagospia?
Ho una considerazione enorme di Maria, ha un’umanità fuori dal comune. In un momento in cui tutti continuavano a chiedermi “come stai” e io non riuscivo a rispondere, lei è stata l’unica a guardarmi con occhio professionale e a dirmi: “Inizia a cantare”.
È stato grazie a lei che ho riscoperto la voglia di ritrovare il pubblico, tornare a fare musica. Le devo molto.
Michele Bravi: “Il dolore va affrontato con lo stesso cinismo di un dente rotto”
6_ Oltre a te c’erano anche altri colleghi con cui esibirti.
Era una situazione ludica. Eravamo in pieno lockdown, io e gli altri cantanti stavamo cercando il modo di creare uno spettacolo che potesse alleggerire la tensione sociale. Questo era l’intento del programma.
7_ “Un secondo prima” è la canzone che hai realizzato insieme a Federica Abbate: una delle più brave autrici italiane.
Federica è la migliore amica, con lei ho condiviso concretamente il mio buio. Quando ho iniziato a scrivere il disco, cantarlo e interpretarlo ho voluto trovare uno spazio per quell’amicizia che, nel buio, ha avuto il suo prezioso peso.
Ci tenevo molto che lei fosse presente come amica, cantautrice e autrice. Al di là del nostro rapporto, è un grande talento ancora tutto da scoprire. La sua musica può fare del bene a tante persone.
8_ Ho letto che Fedez e Chiara Ferragni ti sono stati vicini in quel difficile momento.
Chiara e Fedez hanno avuto un’umanità e un’accoglienza nei miei confronti molto grande. Si parla di gesti piccoli, non di cose eclatanti, ma che mi hanno permesso di ricostruire una normalità. Se prima mi nascondevo dentro casa, con loro ho iniziato ho iniziato ad affacciarmi sul mondo. Sono ritornato in uno studio di registrazione grazie a Federico.
Biografia: Michele Bravi
Michele Bravi (classe 1994) è un cantante italiano della provincia di Perugia, vincitore della settima edizione di X Factor nella categoria Under Uomini (16-24) capitanata da Morgan.
Nel febbraio 2017 ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria “Big” col brano Il diario degli errori, classificandosi quarto. L’anno successivo è tornato ben due volte sul palco del Teatro Ariston: prima come ospite duettante con Annalisa e poi, come ospite nel programma Sanremo Young.
Dopo un anno e mezzo di assenza dalle scene a causa dell’incidente stradale in cui è stato coinvolto, ritorna in televisione nel maggio 2020 partecipando al programma Amici Speciali, condotto da Maria De Filippi. Contestualmente, il cantante ha pubblicato anche il suo terzo album di inediti: La Geografia del buio.