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Credits: @mascarawave @larepubblica
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MasCara: “Sederci sugli allori, non fa per noi”

La band MasCara, in fatto di musica, non intende sedersi sugli allori. Leggete e ascoltate la loro intervista!

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MasCara: “Sederci sugli allori, non fa per noi”

Giovane Fuoriclasse: l’intervista di Diego a MasCara

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego BelfioreMasCara all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_ Lucantonio, leader dei MasCara, ci spiega il titolo del loro album “Questo è un uomo, questo è un palazzo” e la copertina, su cui sono raffigurate delle montagne digitali in copertina.

Mi piacciono le associazioni di immagini un po’ freudiane. Ognuno può vederci il senso che preferisce all’interno di esse.

Diciamo che il mondo digitale ha una sua architettura alle spalle. Ogni individuo si struttura crescendo, oltre che con il proprio DNA. I computer invece lo fanno tramite bit, impulsi e codici. Ho associato l’umano al digitale secondo il concetto di “struttura”.

Le montagne digitali sono un ulteriore passaggio che danno un tratto pionieristico alla scalata che diventa così assurda e onirica. Anche nei testi abbiamo iniziato a fare associazioni, a volte improbabili, che incuriosiscono e rimangono impresse.

2_ In che quantità la digitalizzazione entra nell’ambito musicale?

Tantissimo. Se pensi che in questo momento è possibile fare tutto quello che una volta si poteva fare solo in un enorme studio di registrazione…! Ha contaminato la musica e il modo di farla. Basti pensare ai computer sempre a portata di mano oppure, ai tablet e agli smartphone con cui si possono realizzare dei brani interi.

Il mondo digitale ha permesso mobilità e possibilità. Trovo sia motivante ma non disdegno per questo la vecchia scuola. Riuscire a unirle sarebbe la cosa migliore.

MasCara: “Sederci sugli allori, non fa per noi”

3_ Pensi che questo abbia dato uno slancio creativo maggiore rispetto al passato? Te lo chiedo perché, stavo ascoltando i Beatles e ho iniziato a pensare che le canzoni di una volta fossero di maggiore qualità (è una provocazione che lancio a tutti).

Mettila così: se i Beatles fossero un seme, le possibilità di questo seme sarebbero immense, così come la possibilità di sbagliare con leggerezza.

Con il digitale è  successo questo. La generazione che adesso sta facendo musica con i computer, ha la possibilità di sbagliare e azzardare cose “fuori fuoco” e cambiare lessico più spesso.

Il modo di scrivere però, secondo me, rimane una questione di emozioni e di qualità che si vuole mettere in campo. Ci sarà sempre musica che sembrerà brutta o fatta a casaccio, e altra invece che sembrerà bellissima. Io non sento particolarmente questo cambio di qualità tra passato e presente.

4_ In questo percorso musicale, lungo 10 anni, avete fatto moltissimo.

Sì, ci prudono sempre le mani (metaforicamente parlando, ndr). Abbiamo fatto molta musica ed esperimenti, un po’ come in questo disco. Non ci siamo ancora stancati e siamo molto soddisfatti.

5_ Rispetto agli esordi, il vostro progetto musicale è cambiato. Sembra quasi opposto.

Ogni volta ci spingiamo in territori inesplorati per non replicarci. Non vogliamo sederci sugli allori creando musica troppo ripetitiva e noiosa. Se fosse stato così, avremmo mollato il colpo.

La nostra formazione originaria resiste da ben 10 anni – senza alcun cambio – riuscendo sempre a rigenerare la scintilla creativa e a scrivere in ogni momento, la musica più adatta a noi.

MasCara: “Sederci sugli allori, non fa per noi”

6_ Lucantonio, sei tu a scrivere le canzoni? Raccontami del processo creativo.

Si, è un mix. Alcune volte – come l’ultimo singolo 22+1 ho attinto da qualcosa di autobiografico e sono andato in studio a urlacchiare con la mia chitarra ciò che provavo. Altre volte invece, abbiamo scritto la musica assieme, soprattutto in questo album.

Oppure, ci sono degli spunti e io ricamo il testo, arrivo con un ritornello già pronto. Capita anche che io abbia una struttura ritmica da cui prendere ispirazione e poi la “traduciamo” secondo il nostro genere e stile.

7_ Quali sono i vostri progetti per il futuro?

L’uscita del videoclip di 22+1 che avverrà nei prossimi giorni. Abbiamo lavorato molto sull’aspetto visivo: sono tutti video tematici legati a doppio filo. Speriamo che, pian piano, il Covid ci permetta di tornare a esibirci. In testa abbiamo qualche idea ma dipende tutto da come si evolverà la situazione.

8_ Il video del brano 22+1 seguirà quindi il filone di “Carne e Pixel”?

L’autore della parte anime è intervenuto anche in questo videoclip. C’è un ulteriore switch, come abbiamo proposto in passato, molto più di cuore ed emotivo. Toccante.

Biografia: MasCara

I MasCara sono una band nata in provincia di Varese. Partiti con un primo ep chiamato L’amore e la filosofia approdano nel 2012 al loro vero e proprio battesimo discografico, prodotto da Matteo Cantaluppi Tutti Usciamo di Casa (Eclectic/Universal).

Quasi in antitesi a questo approccio, due anni dopo il debutto sulla lunga distanza, nasce Lupi. Quattro anni più tardi ecco i MasCara nello studio di registrazione del cantante Lucantonio e dal chitarrista Claudio Piperissa, “Il Faro” alle prese con il nuovo lavoro.

Il 14 novembre è uscito il video di Carne & Pixel, disponibile sulle diverse piattaforme streaming a partire dal 26 novembre, ambientato in un probabile futuro in cui la protagonista tenta per mezzo di un sistema chiamato Golden Record di riportare in vita il suo amato.

Gospel Per Pionieri e Motherboard rappresentano la continuazione naturale del percorso intrapreso dai MasCara all’interno di un universo da loro creato, alla ricerca continua di un nesso tra tecnologia ed emozioni, tra computer e umanità. La band ha così posto le basi per l’uscita del disco.

Written by Redazione Lattemiele

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