Dile affronta la pandemia producendo nuova musica perché “per il bene di tutti, la musica live deve tornare”. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Dile, all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.
1_ “Tra la testa e lo stomaco”, il tuo ultimo singolo uscito lo scorso 12 febbraio 2021, è una belle botta emotiva.
Un frontale con una marea di emozioni che ho lasciato alle spalle. Riascoltarla oggi mi fa quell’effetto, considerando il periodo molto brutto – sempre presente nei miei ricordi – in cui ho scritto il brano.
La canzone è nata nell’ultimo anno e mezzo, non ricordo bene il momento esatto ma, non era durante il lockdown. Quest’ultimo ha prosciugato i pensieri, le emozioni e le cose da dire. Ne sto uscendo, sto continuando a scrivere.
2_ Questa “storia” è finita bene?
Non te lo so dire. Non ho mai un protagonista ben preciso. È una canzone autobiografica ma il motivo per cui l’ho scritta è molto più vasto.
3_ Riesci a fingere che vada tutto bene?
No, però lo scrivo! Lo dico a me stesso, mi incito nella canzone. È un po’ la maschera che indossiamo quando la gente ci incontra per strada e ci chiede “come va”, mentre dentro stiamo morendo. Il brano è un provare a convincersi che vada tutto bene quando invece non è così.
Recentemente questa canzone è diventata molto attuale a livello di significato. Se guardi anche il telegiornale, c’è sempre molta speranza ma, a dire la verità, è un anno che stiamo vivendo una condizione mai vista prima che ci ha messo emotivamente in ginocchio. Continuiamo a dire che andrà tutto bene ma in realtà sappiamo che non è così.
4_ A proposito di questo, hai scelto il periodo giusto per pubblicare le tue canzoni.
Ho fatto un’uscita da kamikaze, ne sono consapevole. Il silenzio però era più brutto, penso faccia molto più male a prescindere. Ho preferito avere un vastissimo repertorio per quando si potrà tornerà a fare i live. Ho scelto di non stare fermo, al contrario di altri colleghi. Non accuso nessuno: li capisco perfettamente. Anch’io sono stato molto indeciso sul da farsi visto che non potevo esibirmi dal vivo.
Dile: “Per il bene di tutti, la musica live deve tornare”
5_ Nel 2018 hai tentato di partecipare a Sanremo con “Rewind”.
Sì, sono arrivato tra i primi 60 finalisti ma non mi hanno preso. Odio la competizione nella musica. Dal momento che ti proponi per un concorso come quello, devi accettare anche il verdetto finale. Oggi il brano vanta 3milioni di ascolti. Sono molto contento di non avervi partecipato in quel periodo perché poco dopo, ho intrapreso un’altra strada.
6_ Quest’anno ti è piaciuto in particolare qualche concorrente del Festival?
Sono stato da subito fan di Colapesce e DiMartino. Li seguivo e conoscevo già da prima. Mi è piaciuta tantissimo Madame: ha dimostrato di meritarsi il palco. Quando ha cantato il mio idolo Samuele Bersani – durante la serata dei duetti e delle cover – mi sono reso conto che era una spanna sopra agli altri. Ogni volta che lo sento cantare, mi viene voglia di non cantare mai più.
7_ Nel brano “Tangenziale” c’è la produzione di Federico Nardelli.
Sì, è un amico. È un brano diverso dal mio solito: è estivo, più leggero. Avevo solo voglia di far spuntare un sorriso su tutti questi musoni. Il testo è triste ma mascherato e travestito da canzone felice.
8_ Nel video della canzone, la protagonista femminile è Cecilia Cantarano. L’immagine di lei che rimane impressa nella mente, è una situazione molto comune. Si può uscire da questa situazione?
Sono “bravo” a cantare che la persona rimane in testa. Se avessi scoperto il trucco, non avrei scritto nemmeno un pezzo e probabilmente non staremmo facendo questa intervista. I brani mi aiutano ad allontanarmi da alcune persone. Di certo non posso consigliare a tutti di fare lo stesso!
9_ Cos’hai in programma?
Sto lavorando a nuovi pezzi, nuova musica. Non vedo l’ora di esibirmi su di un palco, anche di un metro per un metro, non mi interessa! Per il bene di tutti, la musica live deve tornare.Voglio stare anche sotto al palco, non solo sopra!
10_ Hai già fatto live con il nome Dile?
Prima della pandemia ne ho fatti parecchi in città come Milano e Roma. Capisci perché sto soffrendo?