Il motto di Aiello – “mai per sempre e mai, mai” – racconta molto la mentalità e la caparbietà del cantante. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi ad Aiello, all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00.
1_ Com’è andato Sanremo? Ormai è passato un mese.
È andata, un’esperienza surreale molto intensa. In quella settimana ho sentito le cose più belle e le cose più brutte. Sanremo è una grande palestra, un’esperienza formativa per quanto mi riguarda. Ho un ricordo sicuramente non bello della prima serata. Se Sanremo è presentarsi, condividere la musica e augurarsi che la canzone funzioni anche dopo quella settimana, direi che sta andando tutto alla grande.
2_ Quando hai chiuso la valigia a fine settimana, cosa c’era dentro in più?
C’erano dei pesi da palestra. Io dico simpaticamente che sono arrivato lì con la capacità di sollevare due pesetti da 5 kg a braccio e sono stato costretto ad alzare 100 kg cadauno.
Mi avevano detto che è un’esperienza molto forte. Onestamente, non pensavo potesse essere così impattante a livello emotivo. È una grandissima scuola e io sto ancora imparando.
3_ Parliamo invece dei tempi morti durante il Festival: il tuo passatempo preferito? Per esempio, Ghemon giocava alla play.
Io mangiavo club sandwich e li alternavo al cioccolato fondente. I tempi morti erano molto brevi: durante le giornate eravamo bombardati da piacevolissime interviste.
Dico così perché da una parte amo tanto parlare, dall’altra sono opportunità per noi artisti di raccontarci, condividere esperienze e far conoscere la nostra musica, al di là dello stress e della quantità.
4_ Con il senno di poi, se dovessi partecipare tra una settimana al Festival di Sanremo, che consapevolezza ti porteresti dietro?
Intanto non so se ce la farei adesso (ride ndr). Ho la sindrome della donna che partorisce e quasi sempre dice “ho fatto un figlio e non ne voglio più”. Adesso dico così ma sono una persona che ha come motto la frase: mai per sempre e mai mai.
Sicuramente arriverei lì con una consapevolezza che non avevo prima: bisogna essere preparati a un’esposizione mediatica di quella portata, ad ascoltare la qualunque. Non si può piacere a tutti. Io non voglio piacere a tutti perché è impossibile. L’alternanza tra “sei pazzesco” e “non vai bene” è una palestra molto forte per il cuore, il petto e per le spalle.
Aiello: “Mai per sempre e mai, mai”
5_ Il singolo “Vienimi a ballare” sembra essere un punto cardine del tuo nuovo album “Meridionale”: è un brano ricco di contaminazioni.
È stato il primo passo e il primo singolo di questo viaggio alla scoperta delle mie radici, di questa voglia di condividere la mia visione di musica che è orientata verso le contaminazione e la convivenza di generi diversi.
Ho provato a far incontrare il pop con r’n’b, il flamenco con il clubbin’ – mantenendo il mio modo di scrivere e cantare – mescolando un po’ i colori. È la cosa che mi diverte di più.
All’interno del disco ci sono diversi momenti di sudore e lacrime. Spero per moltissimi anni di poter continuare a fare ricerca e sperimentare, mantenendo la mia identità e il mio modo di fare.
6_ Con questo album hai l’auspicio di poter “arrivare a più cuori possibili”. Per i temi trattati, per le canzoni che hai scritto?
Ogni canzone, specie nel mio caso in quanto sono solo all’inizio di una carriera che spero sarà molto lunga e bella, è un’occasione in più per farmi conoscere e conquistare qualcuno. Nei miei brani provo a raccontare, attraverso le mie esperienze, un’idea d’amore molto libero e largo.
La responsabilità di noi artisti è quella di comunicare e condividere con tante persone dei messaggi di questo tipo. Possono sembrare banali per chi come noi li dà per scontato ma, se ci guardiamo attorno in questi giorni, non è affatto scontato ricordare quanto l’amore sia una libertà e un diritto di tutti.
7_ “Farfalle” è il brano più ascoltato dell’album. Secondo te perché?
Ha un misto di suoni molto potente e un ritornello che ha il sapore della resa, della malinconia. Anche in un pezzo che ti fa muovere, c’è questo retrogusto malinconico che piace a tantissime persone.
Questo sentimento mi ricarica e non mi rattrista mai. Probabilmente anche le altre persone si rivedono in questo.
8_ Quando ripartiranno i live, hai detto che suonerai dal vivo i tuoi due album. Quanto durerà un tuo concerto, 4 ore?
Se penso ai live, svengo dalla gioia. Io vorrei cantare anche 6 ore! A ottobre partirà il tour e metà dei concerti sono già sold out. Abbiamo aggiunto una seconda data a Milano, Napoli e Roma. Sono orgoglioso e carico: sarà una grande festa.