La Treccani ha pubblicato sul suo profilo Instagram ufficiale un post che ha subito attirato l’attenzione dei fan di Mahmood. Per spiegare il concetto di Nirvana e felicità, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha citato l’ultimo brano dell’artista, Klan, uscito lo scorso 14 maggio 2021. Il singolo è parte delle quattordici tracce che compongono Ghettolimpo: il secondo album in studio del cantante milanese, rilasciato l’11 giugno 2021.
“Non credo sia un bel modo per raggiungere il nirvana /Tenere il culo sopra un fuoristrada / A volte chi non piange non impara /Ma questo klan è la tua spada”.
Inizia così il messaggio pubblicato dal portale del sapere, fondato nel 1925 su iniziativa di Giovanni Treccani degli Alfieri e di Giovanni Gentile.
La lezione social prosegue analizzando il concetto di nirvana presente all’interno della strofa di Mahmood:
“Nirvana è un sostantivo maschile che viene dal sanscrito nirvāṇa, ovvero estinzione. Nel buddismo, il nirvana è uno stato perfetto di pace e felicità, culmine della vita ascetica, che consiste nella estinzione dei desideri, delle passioni, delle illusioni dei sensi, e quindi nell’annientamento della propria individualità. In senso figurato, più genericamente, è uno stato di beatitudine, di appagamento, di puro godimento spirituale”.
La Treccani cita “Klan” di Mahmood per spiegare Nirvana e felicità
Nonè finita qui. La Treccani si butta a capofitto in un’accurata analisi del testo, traendo anche delle conclusioni:
“Il narratore di ‘Klan’ di Mahmood ritiene che uno stile di vita sontuoso (“Tenere il culo sopra un fuoristrada”) non basti per raggiungere il nirvana, inteso come uno stato di pace e felicità che per lui, invece, sembra conquistabile attraverso esperienze dolorose (A volte chi non piange non impara), superabili grazie alla presenza di una rete di persone amiche, di cui può fidarsi, ovvero il clan. A proposito di quest’ultimo aspetto, in un’intervista Mahmood ha raccontato che la canzone parla ‘di inclusività, famiglia, eliminazione delle barriere sessuali e di gender […] sarebbe bello un mondo senza barriere’, suggerendo forse che lo stato perfetto di pace e felicità sia un mondo senza barriere”.
Immancabile la battuta finale che chiude questo tentativo ben riuscito di parlare alla Gen Z sfruttando il potere della lingua e delle piattaforme:
“Per raggiungere il nirvana, o quantomeno per avvicinarsi a esso, c’è la nostra playlist su Spotify, la trovate al link in bio”.