Nella serata del 19 luglio 2021 sono stati conferiti i Diversity Media Awards. Tra i vincitori del premio spiccano i Ferragnez e Tiziano Ferro.
Si tratta degli Oscar che premiano i personaggi e i contenuti diffusi dai media che si sono dimostrati più inclusivo nel corso del 2020 in termini di rispetto dell’identità di genere, orientamento sessuale-affettivo, etnia, età e generazione, disabilità.
La rassegna organizzata dalla no profit Diversity è giunta alla sua sesta edizione. La cerimonia di premiazione condotta da Diego Passoni e Marina Cuollo, tenutasi al teatro Franco Parenti di Milano, sarà visibile al grande pubblico il 22 luglio alle ore 21.00 su TRULive RaiPlay e i canali ufficiali di Diversity.
Passiamo ora alla lista completa dei vincitori dei Diversity Media Awards.
I Ferragnez, l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni insieme al rapper e marito Fedez, sono stati incoronati personaggi dell’anno per il loro impegno social e sociale.
Programma TV: Cartabianca (Rai3 con Bianca Berlinguer)
Film Italiano: Ferro (docu-film di Tiziano Ferro)
Serie TV Italiana: Skam Italia (Netflix, Tim Vision)
Serie TV Straniera: Sex Education (Netflix)
Programma Radio: La versione delle due, condotto da Andrea Delogu e Silvia Boschero (Rai Radio2)
Creator dell’anno: Francesco Cicconetti (@mehths)
Prodotto Digitale: Revenge Porn e narrazioni problematiche (Carlotta Vagnoli)
Serie KIDS: Elena, diventerò presidente (Disney+)
Campagna pubblicitaria: Goodbye Sterotypes, Hello Zerotypes (Zalando)
Diversity Media Awards: premiati anche magazine e organi d’informazione
Servizio TG: TG3 (“Pakistan: sorridi ancora” di Giovanna Botteri)
Articolo Stampa Quotidiani: Il Messaggero
(“Crescita al femminile pilastro del recovery” di Maria Lombardi)
Articolo Stampa Periodici: Vanity Fair
(“Gente Comune – Le vite normali delle persone transgender e gender fluid” di Silvia Nucini)
Articolo Stampa Web: IlPost.it
(“Storie di transizioni – Cosa succede in Italia alle persone che vogliono cambiare legalmente genere, al di là e al di qua delle norme” di Giulia Siviero)
Diversity Media Awards: il commento di Francesca Vecchioni
“Dopo sei anni verrebbe da pensare che ormai il peggio sia passato e che questo lavoro costante stia maturando i suoi frutti. Ecco, guardando quello che sta accadendo là fuori, credo che mai come quest’anno sia necessaria una serata come questa”.
“I DMA parlano di visibilità, che non ha nulla a che fare con l’ostentazione, ma significa far esistere ciò che si nomina. Sono millenni che l’arma dell’invisibilità si rivela lo strumento più efficace per mantenere il potere”.
“Con cura chirurgica sono state di fatto cancellate intere fette di umanità, per ragioni etniche o per escludere chi non è ritenuto conforme, per l’orientamento sessuale, l’età, la disabilità e naturalmente per il genere e l’identità di genere. Non possiamo permettere che accada di nuovo”.
“Non possiamo cancellare le persone che invece dovremmo tutelare. Perché è certo: le persone nel buio spariscono, ma non smettono di esistere. Per tutto questo i DMA sono importanti: perché là dove c’è chi vuole mantenere il buio, accendono la luce”
conclude la presidentessa.