Irama ha raccontato com’è nata la sua “Ovunque sarai” e ha svelato qualcosa di più sul suo prossimo progetto e sulla passione per la recitazione. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi a Irama all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda (durante la kermesse musicale) dalle 15.00.
1_“Ovunque sarai” è una canzone di grande profondità e affetto.
È una canzone dedicata a una persona che non c’è più. Secondo me c’è una linea sottile tra il sentire e l’ascoltare. Questa canzone ha bisogno di essere ascoltata, non solo sentita. Spero arrivi la magia della musica e l’immediatezza delle emozioni e mi auguro che le persone vi si possano identificare.
2_Con la “Genesi del tuo colore” hai ottenuto un successo incredibile, magari con “Ovunque sarai” riuscirai a duplicarlo.
Sono molto contento che in questi anni la mia musica continui a crescere e ad arrivare alle persone: è una soddisfazione molto grande. Io sono ancora giovane, ma ho iniziato a fare musica quando ero davvero piccolo. Sono veramente soddisfatto che le persone apprezzino quello che faccio.
3_All’interno del brano scrivi: “Se sarai vento canterai, se sarai acqua brillerai”. Il Salento, dove hai scritto la canzone di Sanremo 2022, ti ha ispirato?
Senz’altro. Mi piace lavorare insieme ai miei musicisti. Era un periodo molto brutto per me: facevo fatica a raccontare quello che provavo e a scrivere canzoni. Così ho deciso di isolarmi sul tetto di una casa che ho affittato e ho iniziato a parlare a questa persona, cercando di scrivere in forma di poesia qualcosa che provavo veramente.
Sono convinto che l’essere umano, nel corso del tempo, abbia un po’ perso il legame con la terra. Secondo me invece è una delle cose che ci caratterizza di più perché noi siamo parte di essa. Quando vado al sud Italia, ci sono delle energie sia a livello climatico sia a livello paesaggistico, che mi contaminano e mi fanno sentire “me”. È inevitabile quindi ispirarmi a ciò che esiste.
Irama: “Mi piacerebbe dedicarmi alla recitazione”
4_Com’è nata la cover “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani?
Lui è una star e il pezzo è mondiale. Ho sempre rivisto in Gianluca qualcosa che ho sempre cercato involontariamente in me: il contrasto di avere la “sporcizia” e l’emotività nelle parole, il non vergognarsi della propria fragilità quando si canta. È un tornado. Sono andato direttamente a casa sua, eravamo circondati da tantissime persone, abbiamo chiacchierato e fatto molta musica.
5_”Ovunque sarai” anticiperà il tuo prossimo progetto discografico: “Il giorno in cui ho smesso di pensare” che uscirà il 25 febbraio.
Secondo me oggi tendiamo più a sentire piuttosto che ascoltare. Il disco è una provocazione: è esattamente il contrario di quello che volevo intendere. È da due anni che lavoro a questo progetto ed è il primo disco in cui ci saranno collaborazioni, dopo tanti anni. Mi sentivo pronto a condividere la mia musica con altri e ho avuto la grande fortuna e l’onore di farlo con artisti che stimo tanto.
6_Il trailer del disco è molto cinematografico. Infatti, un’altra tua grande passione è il cinema.
L’ho scritto insieme a Fabio Banfo. Ho avuto l’onore di recitare un monologo scritto da me e Fabio, insieme a Ranieri. Mi piace molto il mondo della recitazione e dei copioni. Un giorno spero di provare a scrivere e a recitare.
7_È l’ora della “Domanda per tutti”: sei bloccato nel traffico mentre stai andando a Sanremo e puoi ascoltare solo una canzone, quale scegli?
“Fiki Fiki” di Gianni Drudi.