Ditonellapiaga ci ha raccontato com’è avvenuto l’incontro con la Rettore e il significato della loro canzone. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso e Viola Cecconello a Ditonellapiaga all’interno di Tutti Amano Sanremo: il programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 durante la kermesse musicale.
1_Come sono andate le prime serate del Festival di Sanremo?
Mi sono divertita tanto. Gli autori Rai dietro al palco non capivano come facessimo a non avere paura. Io e Donatella Rettore ci prendevamo in giro e ci davamo carica a vicenda. In questo modo pensiamo di riuscire a far divertire anche il pubblico.
2_Si vede che tu e Donatella Rettore avete un bel rapporto: vi divertite sia dietro le quinte sia sopra il palco.
L’ansia arriva e purtroppo non si può programmare. Fortunatamente eravamo abbastanza rilassate. Questo perché abbiamo fatto tante prove e l’impatto con il pubblico c’era già stato. Esibirmi su un palco così importante per me era la prima volta, ma le prove mi hanno dato la carica giusta. Mi sono allenata tanto e mi sono preparata: serviva solo non farsi prendere dal panico e divertirsi.
3_”Non servono parole, è una questione di chimica” si legge nel testo della vostra canzone sanremese, “Chimica”.
Per quanto una persona possa essere intelligente o per quanto tu possa avere delle affinità intellettuali con qualcun altro, alla fine contano anche tante altre cose: ci sono degli incastri che non puoi prevedere. Ovviamente il testo ha anche un’accezione sessuale: c’è un aspetto carnale nel significato del brano. È anche un inno alla libertà, all’abbandono di alcuni moralismi.
Ditonellapiaga: “Il nostro trucco? Divertirci!”
4_Com’è andato l’incontro con Donatella Rettore?
L’incontro è nato dal pezzo: è stata la canzone a farci incontrare. Ho scritto il brano ad agosto insieme a due autori. Uno dei due, Edoardo Castroni, mi ha fatto consigliato di realizzare una canzone con sonorità disco. Per questo, la Rettore è stata come una musa ispiratrice nella scrittura di “Chimica”. Quando poi abbiamo ascoltato la prima bozza, abbiamo pensato di contattarla per vedere se aveva piacere di cantarla insieme a me e così è stato. Siamo andate a cena insieme, ci siamo conosciute e fin da subito c’è stata quella “chimica”. La cosa più bella è che lei si è riconosciuta nelle parole che ho scritto. Mi ha detto: “Questa canzone l’avrei scritta io”.
5_Per la serata delle cover avete scelto di interpretare “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli. Come mai questa scelta?
La scelta è legata alla storia che stiamo raccontando sul palco. Il tema è che nessuno ci può giudicare, “tranne Caterina” come dice Rettore. Il pezzo originale è irriverente, di conseguenza secondo noi era necessario ribadire questo concetto. Io sono sul palco con una mia mentore a omaggiare una sua mentore: può essere vista anche come una cosa romantica, a suo modo. Non immaginate una versione completamente diversa. È un classico: non si può snaturare o comunque non su quel palco.
6_È arrivato il momento della “Domanda per tutti”: sei ferma nel traffico e stai andando verso Sanremo. Puoi ascoltare una sola canzone, quale scegli?
Questa è la domanda più difficile della storia. La canzone che mi viene in mente adesso è “Toxic” di Britney Spears.