Francesco Sarcina ha raccontato dell’EP e svelato come si sente all’idea di tornare a esibirsi dal vivo. Leggi e ascolta l’articolo!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Francesco Sarcina all’interno di Wake Up: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 08.30.
1_Come stai?
Devo dire bene. Arriviamo da un periodo intenso di lavoro, con la musica che riprende e i figli che nel frattempo crescono.
2_Hai 3 figli con 3 età diverse, quindi sei padre da parecchio tempo. Serve l’esperienza?
Serve soprattutto perché così non dimentico mai. È un viaggio meraviglioso.
3_Un viaggio come quello che avete fatto al Festival di Sanremo con “Tantissimo”, portando l’attitudine rock sul palco dell’Ariston.
Il rock non è di certo solo avere in mano la chitarra elettrica, è un’attitudine. Pensavamo che dopo la vittoria dei Måneskin ci fossero in gara band giovani, invece, eravamo “soli” su quel palco. C’erano però tanti generi e generazioni diverse.
4_”Tantissimo” sarà presente in un EP.
Il nostro sogno sarebbe quello di fare un doppio album perché di canzoni ce ne sono a volontà, però siamo in una fase tecnologica e temporale tale per cui, questa estrema fluidità nel mutare le canzoni in rete non dà più importanza all’album, ahimè. Quindi, un EP è la soluzione giusta. Uscirà in vinile in edizione limitata. È un bel lavoro, terminato pochi giorni fa. Uscirà ad aprile.
5_In teoria dall’1 aprile 2022 sarà possibile partecipare agli eventi all’aperto senza troppe restrizioni.
Ce lo auguriamo anche perché è già da un po’ che i teatri fanno la piena capienza, mentre i club no. Questo è strano perché ci dimentichiamo di tutti gli addetti al lavoro che sono molti e fondamentali per chi fa musica come me e i miei colleghi. Questa categoria è stata devastata.
Francesco Sarcina: “Con i concerti torneremo a respirare”
6_Cosa ti aspetti da questa ripartenza della musica?
Sicuramente c’è tanta voglia, dopo due anni di una situazione che ha creato seri problemi psicologici e economici. La psiche ne ha risentito parecchio. Il live sarà quindi un tornare a respirare. L’odore del palco e del concerto nutre noi che siamo sul palco, ma anche chi sta sotto. Non nego che anch’io non vedo l’ora di assistere a un concerto.
7_Esibendovi sul palco dell’Ariston, avete assaporato il ritorno ai live.
Non oso immaginare come possa essere stato l’anno scorso senza pubblico. Vedere l’Ariston pieno di persone è stato un segnale di ripartenza. Quando stavamo ricominciando a respirare, ecco che poi accadono cose assurde delle quali sono ancora un po’ frastornato, come quello che sta succedendo in questi momenti in Ucraina.
8_Che cosa racconta un padre al figlio adolescente quando vede in diretta i bombardamenti che stanno avvenendo?
Il problema è che abbiamo già dovuto spiegare cosa volesse dire una pandemia, le limitazioni, il stare chiusi in casa. Mai mi sarei aspettato, dopo una situazione già così complicata, di ritrovarmi a spiegare quello che sta accadendo adesso, di vedere ancora nel 2022 una situazione del genere. È complicato spiegare quanto l’essere umano possa essere così cattivo e ostile con sé stesso per il potere. Nemmeno noi adulti stiamo capendo bene cosa sta succedendo.
9_Spesso la musica è diventata particolarmente creativa in situazioni dove doveva far sentire la sua voce per la pace.
Mi sembra la cosa più doverosa. Noi facciamo questo di lavoro: raccontiamo quello che viviamo, cantiamo anche per stimolare. Mi piacerebbe che ricominciassimo a farci sentire.