Bresh ci ha raccontato il processo creativo che ha portato alla pubblicazione di “Oro Blu”, il suo primo disco. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Bresh all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.
1_Questo è un bel periodo per te.
È appena uscito il mio primo disco “Oro Blu”, quindi direi di sì.
2_Ti ispiri a ciò che succede intorno a te, oltre che al tuo mondo interiore?
Il mondo interiore è una riflessione di ciò che accade al di fuori. Non possiamo avere le “fette di salame sugli occhi”, o almeno, io non riesco ad averle.
3_Stai continuando a scrivere?
Mi lascio ispirare da tutto, quando poi è il momento di scrivere, scrivo. Non ho la foga di scrivere necessariamente tutti i giorni, un po’ per pigrizia e un po’ perché preferisco accumulare riflessioni e immagini e aspettare il momento giusto.
4_Molti dicono di scrivere tutti i giorni, tu invece proponi una visione diversa.
Secondo me non è necessario, anche perché rischi di sprecare qualche “cartuccia”.
Bresh: “Non scrivo tutti i giorni, preferisco aspettare il momento giusto”
5_Qual è stata la parte più difficile che hai affrontato durante il viaggio che ha portato alla pubblicazione del disco “Oro Blu”?
Riuscire ad avere delle idee chiare, che secondo me è il problema un po’ di tutti: fin quando non si hanno le idee chiare su quello che si vuole fare o dire e che direzione prendere, è tutto complicato. Ci sono stati periodi in cui la musica era solamente un di più.
6_Inserire la chitarra acustica al centro del progetto musicale è stata una tua idea?
Ho lavorato al sound interamente con Shune, il chitarrista. La chitarra acquista una grande importanza per questo motivo: in studio le prime note partivano quasi sempre da questo strumento.
7_C’è un artista che ti ispirato più di altri?
Eccetto gli artisti degli anni passati, non prendo ispirazione dai cantanti “moderni”, non voglio imitarli. Non mi soffermo mai su un unico ambiente o genere: parto dalla voglia di dire alcune cose su di me e spero, anche sugli altri.
8_Vi conoscete da tanto tu e Rkomi?
Ci siamo conosciuti grazie a Tedua nel 2014, dopo esserci persi in tangenziale perché non avevamo il cellulare e il navigatore. Abbiamo citofonato a Rkomi alle 5 di mattina e l’anno successivo siamo andati a vivere insieme.
9_Immaginavo una collaborazione con Tedua.
Questo è un argomento caldo. Io e Mario ci vediamo tutti i giorni, abbiamo anche realizzato tanti brani insieme ma, ad oggi, è giusto lasciare una casellina vuota per riempire la prossima.
10_C’è qualcosa che non vorresti mai perdere nella tua vita?
Può essere considerata una risposta molto banale, ma è sicuramente vera: gli amici, le persone che ho attorno, quelle che ti ricordano e sanno chi sei e da dove vieni.
11_Hai date in programma?
Tra poco annuncerò il calendario con tutti gli appuntamenti, non vedo l’ora!
Biografia: Bresh
Andrea Brasi, questo il vero nome dell’artista, fa parte del collettivo della Drilliguria: wave genovese caratterizzata da flow continuo e ritmica trap. In questo genere, Bresh si distingue per la sua scrittura semplice e diretta.
Dopo una lunga gavetta e la pubblicazione nel 2012 del suo primo mixtape “Cambiamenti”, il rapper ha collaborato a diversi progetti di alcuni dei componenti della Drilliguria, tra cui Tedua e Izi. Inoltre, nel 2020 il cantante ha pubblicato il suo primo disco ufficiale “Che Io Mi Aiuti”, a cui fa seguito la special edition “Che Io Ci Aiuti”, con sei nuove tracce inedite.