Massimo Pericolo ha svelato il motivo per cui ha scelto di fare musica e ha dato un consiglio ai suoi fan. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Massimo Pericolo all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.
1_Come stai dopo il tuo primo tour?
Ho finito il primo tour, quello di quest’estate invece sarà più un festival. Finalmente dopo due anni sono tornato sul palco ed è andato anche molto bene. Sono contento del risultato.
2_Nel tuo libro, “Il signore del bosco”, hai scritto: “Non temevo il pubblico ma me stesso”.
Questo concetto vale sempre per me. Essendo perfezionista anche se le date del tour sono andate bene e al pubblico sono piaciute, se non è piaciuto a me non riesco a essere soddisfatto. Sono molto autocritico e a volte preferisco ingigantire i miei difetti che i pregi.
3_Per scrivere il singolo “Il signore del bosco” è stato Dardust a contattarti?
Ci siamo prima incontrati e quando abbiamo scoperto di avere in comune la passione per i film di Hayao Miyazaki, abbiamo iniziato a suonare in studio. Stavamo realizzando una canzone che somigliava tanto alla soundtrack di “Totoro”.
Massimo Pericolo: «Vi spiego perché a volte temo me stesso»
4_L’arrangiamento ricorda la serie di videogiochi “The Legend of Zelda”.
So poco il mondo dei videogiochi, anche se conosco “The Legend of Zelda”. In ogni caso grazie a un pianoforte siamo riusciti a creare un pezzo che fa divertire le persone. La gente balla durante i live: non mi aspettavo questa risposta da parte del pubblico. Mi avevano suggerito di fare una parte più cantata, anche se io non lo avrei fatto. Mi hanno spronato e alla fine è venuta bene.
6_Nelle canzoni parli spesso del tuo passato, ma hai pensato a cosa dire quando avrai raccontato tutto?
Ci penso sempre ma è come se vivessi dentro ai miei pensieri. Tante delle cose che scrivo sono riflessioni che faccio sulle mie esperienze passate e so che saprò sempre che cosa raccontare. Il cambiamento che c’è stato dal mio passato al mio presente è stato molto veloce. Non so chi altro è stato in grado di arrivare dove sono arrivato io, partendo dal niente, in così poco tempo. È successo però non perché sono il più bravo.
7_Ti sei mai chiesto perché hai scelto di fare musica?
Ci sono stati tanti episodi della mia vita che mi hanno convinto di volerla e poterla cambiare: per farlo ho scelto la musica. Vedevo le vite di tante persone cambiare grazie a quest’ultima, ho visto che era possibile, allora ci ho provato anche io. È da quando sono piccolo che amo fare musica, ma quando si è bambini non ci si chiede mai il perché delle cose.
8_C’è un consiglio che vorresti dare ai giovani che ti seguono?
Non date troppa importanza all’entusiasmo perché non stabilisce se una cosa è importante o se ti piace davvero. Anche le cose che piacciono a un certo punto iniziano a starti strette. Fate in modo di non cambiare idea così facilmente.