Giovari ci ha raccontato cosa significa per lui fare musica e il suo secondo lavoro. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Giovari all’interno di Giovani Fuoriclasse: il programma di Radio LatteMiele in onda al giovedì dalle 21.00!
1_ Come hai gestito la tua esperienza a “All Together Now”?
È stato un percorso faticoso, ma anche molto bello. Un’esperienza che mi ha aiutato a crescere. È stata dura dal punto di vista mentale perché salire su un palco del genere con un muro di cento persone sempre pronto a giudicarti, non è facile. Inoltre, porti sul palco un mondo che non è tuo: le cover non sono il mio mondo.
2_ Durante il programma si potevano fare solo cover?
I provini sono sempre stati cover e venivi giudicato su queste.
3_ Per realizzare “Precipitare” hanno collaborato insieme a te alcuni autori.
Abbiamo costruito una grande squadra con Gianni Pollex, Marco Guazzone, Alessandra Flora, Alessandra Arale. Sono delle grandi persone, non tanto perché sono brave a fare quello per cui sono stati chiamati, ma perché riescono a leggere le tue emozioni e riescono a condensare tutto ciò che volevi dire in poche parole.
Giovari: «Molte esperienze che ho fatto mi hanno cresciuto»
4_ Era la prima volta che lavoravi con degli autori?
Si, ho sempre fatto tutto da solo. Mi ha proposto questo nuovo progetto Valentina Squadra.
5_ Oltre a fare il musicista, fai anche l’ingegnere.
Sono anche un ingegnere gestionale. Sono responsabile qualità in un’azienda e poi la sera, come Superman, mi metto il mantello e divento un cantante.
6_ Anche il video di “Senza Barriere” è molto bello.
È stato girato in Toscana. Era l’ambiente che mi immaginavo mentre scrivevo questa canzone: la partenza, il mare, l’abbandono, la propria terra, il “ricominciare da zero”.
7_ Cosa immagini quando scrivi nuove canzoni?
Sembrerà strano, ma scrivo principalmente di me o di persone che sono vicino a me. Ho iniziato a scrivere quando mi ha lasciato la ragazza.
8_ Dopo “Senza Barriere” è arrivata “Hit Parade”.
La location era molto bella, aveva un impatto visivo forte e serviva per sottolineare il fatto che nella vita si può avere un sogno ma si possono portare avanti anche più strade. Secondo me questa è l’arma vincente.
9_ C’è qualcosa che vorresti fare e che ancora non hai fatto?
Questa è una domanda molto particolare. Forse vorrei diventare un tecnico del suono, mi ha sempre affascinato, fin da piccolo.