Ernia ci racconta le emozioni racchiuse nei testi del nuovo disco “Io non ho paura”. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Ernia all’interno di Wake Up: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 9.00.
1_ Ti trovo in grande forma. Cosa ti è successo?
È uscito il disco, quindi ho scaricato tutta la tensione.
2_ Tu fai parte della storia di Radio LatteMiele: sei stato il primo rapper a essere intervistato.
Sono stato un apripista.
3_ Il tuo album “Io non ho paura”, ricorda anche l’omonimo libro di Ammaniti, anche nella copertina. In realtà, ascoltando più volte il tuo disco, ho avuto un po’ di paura.
È un gioco, in realtà. “Io non ho paura” è un modo di farsi forza quando “te la stai facendo sotto”.
4_ Ci sono un sacco di collaborazioni importanti, anche con il re del pop Marco Mengoni, che parteciperà a Sanremo 2023. Nel disco c’è un elenco di tutte le cose che negli ultimi anni ci hanno fatto paura.
In realtà, si tratta dell’elenco di tutte le cose che hanno fatto paura a me. Come accade tante volte, tante persone riescono poi a rivedersi in me. Io non ho fatto un gioco. Nel rap funziona il battersi i pugni sul petto, essere un fenomeno, essere sempre più degli altri, avere la storia più incredibile. Io ho fatto il gioco inverso, raccontandomi normalmente: è l’uomo medio che parla.
5_ Fai anche citazioni importanti.
I miei sentimenti, le mie paure, le mie emozioni e le mie esperienze, sono quelle di una persona assolutamente normale.
6_ Molti critici ti hanno paragonato a Marracash, il king del rap, perché sei proprio diventato cantautore in questo album.
Il filone è quello: Marra scrive in maniera divina!
7_ Forse è un po’ più “depre” (depresso, ndr.)
Anche io non sono proprio solare. Il filone è proprio quello. Marra è tra le mie reference (punto di riferimento, ndr) già da quando ero piccolo. Lo ascolto dal 2008.
9_ In questo album c’è una canzone importantissima come “Buonanotte”, che ha smosso anche penne molto importanti in Italia. Non è la prima volta, perché lo fece già Nek a Sanremo moltissimi anni fa, ma è raro che un uomo parli di aborto e della propria esperienza da padre mancato. Come ti è venuto in mente di scrivere questa canzone, che tra l’altro è bellissima?
Grazie. È un’esperienza che ho vissuto. È il discorso che ci facevamo prima: ho semplicemente parlato di me stesso.
Ernia: «”Io non ho paura” di mostrare la normalità»
10_ Molti hanno visto “Bella fregatura” come il secondo capitolo del grande successo di “Superclassico”.
In realtà, il concetto del pezzo un po’ più cantato non è nuovo per me, perché lo faccio dal mio primo disco. Mi dispiace, perché significa che si sono accorti di me solo dopo “Superclassico”.
11_ “Superclassico” ti ha aperto la strada anche a un altro tipo di pubblico.
Sicuramente, perché è stato un brano inatteso. Non ci aspettavamo tutto questo successo!
12_ È anche una canzone costruita in modo perfetto: Real Madrid – Barcellona. C’era tutto.
Anche di quello, ce ne siamo accorti dopo: calcio e amore è una forza.
13_ Ci sono diversi featuring e collaborazioni in questo album: Rkomi, abbiamo già citato Marco Mengoni, Gaia. Torna anche quello che avevi definito il tuo mentore, Guè. Come mai li hai scelti? Immagino sia stata una scelta artistica.
Artistica ma anche umana. Per quanto riguarda Rkomi, lui è proprio un mio amico, ceniamo insieme molto spesso, abbiamo proprio un bel rapporto. Guè invece è stato un po’ il mio padrino di battesimo nella prima parte della mia carriera. L’unico featuring che non conoscevo di persona era Marco Mengoni, ma io me lo immaginavo troppo su quella traccia. Appena ho sentito la base per la prima volta ho proprio detto che vedevo lui a cantarla (tutti mi chiedevano il perché). Fortunatamente lui ha accettato di farla ed è uscito un pezzo bellissimo!
14_ L’avete convinto velocemente?
Sì, o per lo meno, a me sembra di sì.
15_ Finalmente ti godi anche un po’ di successo: sei tornato subito al primo posto, tra i più ascoltati in tutto il mondo su Spotify.
Non so in realtà a cosa porti l’essere il più ascoltato del mondo il giorno dell’uscita, anche perché la statistica è solo su Spotify. Nel mondo ci sono chissà quante altre piattaforme, però bellissimo eh!
16_ Torni finalmente con i live, godendoti finalmente il tuo successo. Con l’altro album, continuavi ad avere sold out ma c’era il Covid. Questa volta lo farai con tre date nei palazzetti: è la prima volta in questo tipo di location, vero?
Esatto.
17_ Che rapporti hai con i social?
Sono veramente pessimo: pubblico solo cose sbagliate e che l’algoritmo non premia. L’algoritmo vuole post naturali, foto vere, magari anche un po’ sfuocate, fatte col cellulare. Io pubblico solo foto “impostate” quando devo pubblicizzare qualcosa.
18_ Anche Mengoni, in realtà, fa così: pubblica solo foto professionali e, secondo me, è una scelta vincente.
Io lo uso per quello. È un mezzo di comunicazione che utilizzo appunto per comunicare con chi mi ascolta.
19_ A breve ci sarà il Festival di Sanremo. Tu non ci sei mai stato, vero?
Me lo propongono dal 2017, ma questo occhio di bue che ti si punta addosso non fa per me!
20_ Sanremo è bello se lo fai inconsapevolmente, se vai lì per divertirti.
È difficile farlo inconsapevolmente, rimane comunque Sanremo. Io non me la vivrei bene, sarebbe una cosa terribile per me.