gIANMARIA ci ha raccontato del brano scelto per Sanremo Giovani che parla di dipendenza affettiva. Leggi e ascolta l’intervista!
No playlist selectedQui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino a gIANMARIA all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.00.
1_ So che sei in procinto di andare a Sanremo. Sei pronto per la partenza, perché durante la finale di venerdì sera (16 dicembre 2022) sarai sul palco di Sanremo Giovani con molti altri artisti, pronto a battagliare. Com’è il tuo spirito in questo momento? Le tue emozioni?
Sono principalmente carichissimo. Mi sento sicuro, forte. Poi però c’è anche la componente delle insicurezze, dell’agitazione.
2_ Noi che ti abbiamo visto l’anno scorso sul palco di X Factor, un’esperienza provante di molte settimane, mesi, prove su un palcoscenico importante. Cosa ti porti dietro di quell’esperienza e che trasformi in questa di Sanremo?
Sicuramente l’esperienza davanti alle telecamere, perché ho fatto 10 esibizioni e sono state 9 esibizioni in televisione. Quindi, sicuramente, la parte visiva. Penso anche la resistenza, perché ci sono tante cose da fare. Almeno credo, non saprei, presumo di sì. Sarò allenato.
3_ Penso che la settimana di Sanremo Giovani sia un bel frullatore: tante prove, tante interviste. Immagino che tu abbia già un piano pronto in caso di emergenza.
Sì, esatto.
gIANMARIA: «A Sanremo Giovani parlerò di dipendenza affettiva»
4_ Com’è questa “città che odi”? È un brano importante, che parla di una tematica forte per te.
Parla della dipendenza affettiva. Il brano è autobiografico: parla di una mia storia passata e, per fortuna, superata in cui ero dipendente da una persona che non mi faceva bene.
5_ Come si esce da una situazione del genere, secondo te?
Sicuramente facendo più esperienze possibili. Io non mi sono fermato, anzi, ho continuato e aumentato le cose che facevo nell’ultimo anno. Mi sono accorto di non aver bene a fuoco in generale me stesso e di non sapere cosa fossi io, cosa fossero le altre persone, cosa fosse quella persona in particolare: non mi riconoscevo più. Ho individuato successivamente il problema, questa persona.
6_ Come si riconosce secondo te una dipendenza affettiva? Nel senso, ritrovarcisi può capitare ma essere in grado di riconoscerlo è molto difficile.
Guarda, è molto complicato. Diciamo che io ci ho sbattuto la testa più volte. Per la ventesima volta, nel giro di un po’ di anni in cui la persona che mi faceva così male continuava a far parte della mia vita senza darmi nulla di buono, ho detto: “Ok, devo eliminare questa persona dalla mia vita”.
7_ Ci hai dato un taglio, quindi adesso va tutto molto meglio, anche perché sono relazioni in cui è davvero difficile trovare una via d’uscita.
Esatto.