Leo Gassmann ha spiegato cos’è per lui la libertà e ha svelato alcuni dettagli sul suo prossimo progetto. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi a Leo Gassmann all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.30.
1_Hai viaggiato molto in questo periodo. Dove ti trovi adesso?
Sono a Roma. Sono appena tornato da Milano dove sono stato ospite del programma televisivo “Le Iene”. Ho avuto la possibilità di parlare del concetto di “libertà”, tema centrale nel mio ultimo inedito.
2_Il tuo ultimo singolo, “La mia libertà”, è uscito lo scorso 25 marzo 2022.
Inseguo da sempre il concetto di libertà e nell’ultimo periodo sono riuscito a raggiungerlo. Il brano è un inno di pace dedicato soprattutto agli oppressi e ai bambini. È nato dalla tematica dell’infanzia: la libertà che tutti noi abbiamo quando siamo piccoli, quella capacità di vivere in maniera spensierata e sincera. La canzone riflette sulla voglia di ritornare a essere bambini. Ogni giorno ci sono cose che devono essere superate per far sì che la nostra libertà rimanga presente nella vita di tutti i giorni.
3_Sei felice del ragazzo che sei diventato oggi?
Sono molto soddisfatto della mia vita. Sono stato – e continuo a essere – tanto fortunato perché ho la possibilità di fare ciò che mi piace, viaggio: sperimento, scrivo insieme ad altre band provenienti da tutto il mondo e sono ancora più felice di come sono cresciuto. C’è un libro in cui si dice che in ognuno di noi esiste un artista bambino che deve essere coltivato, accudito e cresciuto. Credo che la personalità che abbiamo da bambini rimanga dentro di noi, a volte ce ne dimentichiamo. In realtà, se aprissimo tutti i cassetti dentro la nostra testa, come dice Benigni, prima o poi quel bambino uscirebbe fuori.
Leo Gassmann: «”La mia libertà” riflette la mia voglia di tornare bambino»
4_A volte non ci godiamo la vita con la naturalezza che avevamo da piccoli.
Credo che quella sia fondamentale. È come vivo anche il rapporto con i miei fan: spesso mi raccontano i loro traguardi. Mi piace sapere che vedono in me un esempio. A volte, con il mio furgone, viaggio e suono in giro per il mondo e vedo che lo fanno anche loro. Credo sia una necessità comune quella di voler andare oltre a quei limiti che ci siamo imposti, quella paura di rimandare a domani. Abbiamo capito che da un giorno all’altro possono succedere delle cose che ci impediscono di farlo. È importante a volte agire d’istinto.
5_In “Down” parli di mostri. Se potessi dare un consiglio ai tuoi coetanei che devono affrontare i loro “mostri” quotidiani, che cosa diresti?
È un brano nato in un momento buio che ho vissuto durante gli ultimi due anni. La canzone cerca di trasformare i mostri che abbiamo nelle nostre vite, dovuti alle paure e ai traumi personali, in nostri migliori amici. È nato dalla consapevolezza che ci sono determinate cose che non si possono cambiare e per questo ci rimane una sola strada che è poi quella migliore: trasformarli in qualcosa di positivo, vedere in loro un’occasione per rinascere come fiori dal cemento.
6_Tante persone non vedono l’ora di venire ai tuoi concerti.
È una cosa che ho molto a cuore. Sto costruendo, infatti, un tour che possa toccare varie parti d’Italia in cui magari non sono stato negli ultimi anni. A breve pubblicherò le date: suonerò tantissimo. L’idea è quella di portare la mia musica ovunque sia possibile.
7_Il singolo “La mia libertà” anticipa un album?
È sicuramente il primo capitolo di un nuovo progetto discografico al quale ho lavorato per due anni. Sarà un viaggio nella riscoperta di me stesso e dei generi musicali che ho approfondito. Lo considero il mio primo vero album: c’è tanto di me. Non ci sono solo io in questo disco, ma anche amici che mi sono stati accanto e tante collaborazioni importanti.