Aiello ci ha raccontato del suo nuovo progetto musicale e delle sue collaborazioni. Leggi e ascolta l’intervista completa!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino ad Aiello all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.00.
1_Nel tuo nuovo album “Romantico” sembra ci sia molto cuore più che voglia di piacere.
È assolutamente così. È la mia grande conquista di questo ultimo anno e mezzo di “semi-silenzio”, dove ho preso del tempo per me per fare passi avanti, tra cui migliorare l’approccio anche sul lavoro. L’ansia di dimostrare e di piacere, che poi ti viene quasi automaticamente, mi stava schiacciando e mi stava privando di quella fortuna che è invece fare musica. Ho riconquistato la mia leggerezza e l’entusiasmo che mi sono sempre appartenuti.
2_Il disco parla di una storia d’amore che parte da alcuni momenti iniziali, fino ad arrivare anche ad una crisi.
C’è proprio tutto. D’altronde, come anche si intende dalla copertina con delle frecce, racconto l’esperienza che ho vissuto senza filtri. Ci sono i momenti dei primi innamoramenti, i primi dubbi, la precarietà dei primi tempi, l’abbandono e la mancanza. C’è sempre questa malinconia che attraversa un po’ tutti i pezzi, sia quelli che ti fanno commuovere, sia quelli che ti fanno ballare.
3_La malinconia, però, raramente è un brutto sentimento.
Io amo la malinconia. Per me è fonte di ispirazione ed è anche, a volte, rigenerante. Per me non è tristezza, ma anzi mi carica.
4_Che momento specifico rappresenta “Mi piace molto”, il tuo nuovo singolo?
È il momento della “presa bene” totale. Non ti fai troppe paranoie, ti piace una persona e non hai alcun tipo di filtro nel dirglielo.
5_Il pre innamoramento quindi.
Potrebbe anche essere una fase di recupero di un rapporto appena finito, quando si va avanti con la vita ma insieme è “molto meglio”.
“Romantico” e le collaborazioni
6_Ci sono tante canzoni nell’album, compresi due featuring: uno con Gaia e uno con Alessandra Amoroso.
Sono grato ad entrambe perché con la loro arte e la loro voce hanno dato un contributo unico ai due pezzi. Con Gaia c’è una bellissima amicizia ed è stato incredibile collaborare su “Non ti vado via”. Con Alessandra c’è un rapporto molto speciale, un filo che ci legherà per sempre. Siamo entrambi orgogliosi di questo nostro “figlio” che abbiamo partorito insieme.
7_Si spera poi di averne di altri allora.
Non ci poniamo limiti. Non ci siamo mai detti che avremmo collaborato, la canzone è nato per caso. Mentre lo ascoltavamo nelle demo del disco si è sciolta in lacrime e mi ha chiesto di provinarlo, così è nato.
8_Parlavamo nel fuori onda del sax presente in “Romantico” e di quanto sia, usando le tue parole, erotico.
Secondo me è uno degli strumenti più sensuali ed erotici nel mondo. Richiede un fiato incredibile e un respiro che definirei “passionale”. In questo caso in realtà è un omaggio molto umile che io e i produttori volevamo fare a Venditti e alle sue strumentali degli anni ’90. In più è un pezzo ricco di malinconia, quella di cui parlavamo prima, che mi spacca il cuore.
Aiello: «Per me la malinconia è fonte di ispirazione»
9_Tornando al title track “Romantico”, per te in cosa si traduce l’essere romantico nella vita di tutti i giorni?
La vita opposta a quella che la maggior parte dei ragazzi, me compreso, si trovano a vivere. Vite fintamente legate, ma in realtà molto distanti, dove siamo schiavi di questo continuo scrolling del cellulare, di like, di direct in cui si parla tanto ma alla fine non si costruisce nulla. Mi sono stancato di questa eredità degli ultimi tempi e ho deciso di fare “coming out” dicendo: “Io sono romantico”. Vorrei ritornare a quei tipi di rapporti ricchi di passione, infatti ho pensato di farci un disco che potrebbe essere terapeutico per tutti.
10_C’è un gesto romantico che possiamo compiere nella nostra vita?
Sono veramente gesti piccoli ma rivoluzionari: andare dalla persona che ti piace e darle un abbraccio che non si aspetta, andare a cena al mare, fuori stagione.
11_Nei confronti di se stessi bisogna essere romantici?
Assolutamente sì, bisogna coccolarsi. La mia psicologa dice che “noi siamo la nostra casa”, per cui bisogna amarsi sempre. Io ho già iniziato a raccontare il mio percorso attraverso la musica, ne ho bisogno.