Alberto Urso crede fermamente nel fatto che bisogna imparare ad amare ciò che si ha. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Gilda Balducci e Max Occhiato ad Alberto Urso, all’interno de I Due delle 2: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00.
1_ Sei un polistrumentista e un cantante lirico. Hai iniziato la tua carriera da giovanissimo nel talent “Ti lascio una canzone”.
Ho cominciato con Antonella Clerici a 12 anni. È stata la mia prima esperienza televisiva. Da lì è cominciato tutto. Ho iniziato a studiare vari strumenti. È stata una bella esperienza.
2_ Hai un ottimo rapporto con i fan. Qualche giorno fa su Instagram hai chiesto quale fosse la canzone che li accompagna nella vita. La tua invece?
“Ama ciò che hai prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso”. Carpe diem insomma. Bisogna godersi ciò che si ha perché, quando non la si ha più, si soffre.
3_ Dato il momento pandemico che ci tiene paralizzati a casa, come hai fatto compagnia ai tuoi followers?
Durante la pandemia ho fatto varie dirette. Ho scritto tanta musica. La zona rossa mi ha permesso di coltivare anche l’aspetto autoriale. Non vedo l’ora di farvi ascoltare la musica che ho scritto in questi mesi.
4_ Sarai orgoglioso del tuo nuovo singolo “Amarsi è un miracolo”, uscito lo scorso 12 marzo 2021.
Come una figlia, praticamente (ride ndr)! Ho scritto questa canzone con Daniele Coro e Diego Mancino. Ci tengo un sacco. È la prima di cui ho scritto anche il testo: ci ho messo tutto ciò che avevo dentro e che volevo comunicare.
5_ Nel testo di “Amarsi è un miracolo” dici: “Parla piano che l’amore fa rumore”. Qual è il rumore di cui non potresti mai fare a meno?
Ho capito che l’amore in realtà è silenzioso ma allo stesso tempo fa tanto rumore. È un sentimento forte nel cuore, qualcosa di grande e universale. A volte non c’è bisogno nemmeno di parlare.
6_ Questo amore ti sarà stato trasmesso dai fan anche durante l’esperienza di Amici18, edizione di cui sei il vincitore.
Amici18 è stata una grandissima emozione. Spoiler per i fan: sto lavorando per formare un gruppo unito e compatto. Presto ci saranno tantissime novità!
7_ Nel 2020 c’è stata un’altra tappa fondamentale per la tua carriera: il Festival di Sanremo. C’è qualcosa che rifaresti e qualcosa che non rifaresti di quell’esperienza?
Sanremo è stata un’esperienza bellissima che rifarei altre 1000 volte perché, dà la possibilità di far sentire la tua musica a un pubblico vastissimo. Non rimpiango niente, rifarei tutto. Si impara anche dagli errori.
8_ In un momento in cui si ascolta tanta trap, c’è ancora spazio tra i giovanissimi per il canto lirico? Pensi di avere ancora seguito in quelle fasce d’età?
L’obiettivo è sempre stato quello di far conoscere la musica lirica a un pubblico più giovane. Quello che faccio io alla fine è pop. In generale, la musica è universale: l’importante è farla bene e che piaccia. Poi, può essere di qualsiasi stile e genere.
9_ La tua voce ha sfumature sempre diverse: passi dalla lirica de “Il Sole ad est”, al pop di “Ti lascio andare”, arrivando al falsetto di “Amarsi è un miracolo”. Come fai a essere così versatile?
Ho studiato 10 anni di canto lirico. Non bisogna mai smettere di studiare a praticare. Quando scrivo non penso, vado a sensazione, a sentimento e istinto. Sperimento molto. Il falsetto è la mia ultima passione che sarà presente anche nelle canzoni future. Spoilerone!
10_ Tra le canzoni che abbiamo ascoltato e quelle che ci farai ascoltare prossimamente, c’è qualche brano che potrebbe rappresentare molto bene il periodo che stiamo vivendo?
Sì, c’è una canzone che lo rappresenta appieno e cosa è successo in me, in questo periodo. Sono maturato molto dal punto di vista musicale. Sono molto felice a livello di scrittura. Questa pandemia mi ha aiutato a scrivere.