Arisa ci parla dello splendido testo di “Potevi fare di più” e del concetto di rosa piena di spine. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Claves e Simone Rossi ad Arisa, Big in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, all’interno di A Tu per Tu con Sanremo: lo speciale programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00 durante la kermesse musicale.
1_ Arisa, sei stata la prima persona a cantare. Hai inaugurato la prima serata del Festival. Solitamente i cantanti guardano un punto fisso durante le esibizioni. Tu chi hai guardato, non essendoci il pubblico? Hai individuato una “poltroncina preferita”?
Ho guardato il mio maestro Pennino, punto di riferimento nella mia vita personale (è molto simpatico e positivo) e artistica. Quando è entrata la corista, ho interagito con lei. L’orchestra è il nostro pubblico.
2_ L’outfit di ieri sera era pazzesco. Ma quell’aggeggio di metallo sulla coda, cos’era?
È un tubo di metallo che serve ad abbellirla. Avrei dovuto avere i capelli più lunghi (ma quanto?)! Mi è andata a bene anche così.
Ringraziando il cielo ho trovato questa stylist molto brava e appassionata, Rebecca Baglini, che è amica di Renzo Rosso e Arianna Alessi, proprietari di Maison Margiela.
Mi hanno dato l’opportunità di vestire questo brand. Un sogno! Mi ricordo la prima volta che ho visto in Sex&The City la protagonista (Carrie) mostrare un paio di scarpe al suo uomo (Big) dicendo: “Sono di Martin Margiela”.
3_ Il brano che ci hai fatto ascoltare sul palco dell’Ariston “Potevi fare di più” è stato scritto da Gigi D’Alessio ma, hai detto che te lo senti “cucito addosso”. C’è una parte precisa del testo o un sentimento che emerge quando lo canti, qualcosa che ti ha colpito in particolare quando l’hai sentito per la prima volta?
Ci sono tantissime frasi che mi hanno colpito la prima volta che l’ho ascoltato. Ho pianto, mi sono emozionata moltissimo.
“A che serve una rosa quando è piena di spine”. Quando non siamo felici in una relazione, non solo ci imbruttiamo ma diventiamo spinosi. Non ci piacciamo più e ci relazioniamo con l’altra persona in modo sgradevole perché c’è attrito. Questo fa sì che il senso di colpa cresca e ci sentiamo ancora di più delle brutte persone.
La frase si riferisce alla coscienza di chi racconta che è una rosa ma è piena di spine. A cosa servo, quindi?
4_ Abbiamo letto che il “tuo sogno è girare il mondo e cantare in italiano e napoletano”. Rimanendo su quest’ultimo, qual è la canzone che porteresti?
Anema e core (1950, composta da Salve D’Esposito e Tito Manlio).
5_ C’è aria di nuovo album. Hai già scelto il titolo? A che punto è?
Forse inizierà con la O e finirà con la A. Facciamo il gioco dell’impiccato!