Beppe Carletti ci ha parlato del nuovo tour de I Nomadi, di cui Radio LatteMiele è radio partner. Leggi e ascolta l’intervista all’artista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Andrea D’Agostino e Anna Patti a Beppe Carletti all’interno di Arena Lattemiele: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00.
Siamo pronti per i palchi estivi.
1_ Come stanno I Nomadi?
Stanno bene. Col passare degli anni stiamo sempre meglio. Diventiamo maturi e capiamo delle cose, poi abbiamo la nostra promoter Riccarda (Meda, ndr) che ci fa crescere (ride, ndr).
2_ Sarete in tour per tutta estate, siamo la vostra radio partner.
È la mia vita, per me non è una novità, è sempre stato così. Se fosse il contrario dovrei smettere.
Finché ci sono tante esibizioni o concerti, chiamateli come volete, è una grande soddisfazione. Vedi molte persone.
Noi abbiamo fatto un tour teatrale tutto sold out. Un sold out vero, senza gente chiamata a riempire il posto, non c’erano più biglietti. È stato molto bello. Ora comincia l’estivo. Partiamo da Trento fino in Sicilia, Sardegna e Puglia. Giriamo tutta Italia. E non ci sono ancora tutte le date, questo lo posso dire!
3_ Ricordi ancora com’è fatta casa tua?
Sì, anche se sono più le volte che mangio fuori anziché a casa. Sono poco casereccio. Uno che fa il nomade deve esserlo di nome e di fatto.
4_ Che rapporto hai con i fan?
Mi piace più chiamarle “persone che mi conoscono da anni”. Alcuni mi chiedono anche se si ricordano quando sono andato a mangiare in un posto quarant’anni fa.
A me dispiace dire “no”, ma se rispondessi “sì” mi chiederebbero cosa ho mangiato, quindi preferisco negare. Però sono contento quando me lo chiedono, perché se lo ricordano ed è una cosa bellissima.
Non mi piace sminuirli chiamandoli “fan”, non parlo di amicizia perché è una cosa sacra, ma è sempre bello avere un pubblico così.
5_ “Il treno va” ha una storia particolare.
È una canzone che parte dall’Inghilterra e poi, in Francia il cantante Richard Anthony l’ha tradotta in italiano e l’ha fatta conoscere.
È pura melodia, che oggi non c’è più, e tanta dolcezza. È normale che cambino le canzoni, altrimenti rimaniamo fossilizzati e non va bene.
Augusto non ricordava il testo, così abbiamo chiamato due ragazze con il testo per farla cantare a loro. Eravamo in sala d’incisione, non sapevamo cosa fare perché avevamo finito tutto. Augusto non la sapeva, cantava solo “lalala”.
6_ Ci sono state delle giornate speciali?
Ne ho fatte tantissime, sono tutte belle. Non mi sto mai divertendo tanto come adesso. Non canto, non ballo, suono per quello che so suonare e mi diverto.
È bello vedere tanta gente ed è bello vedere tutto pieno. A dicembre rifacciamo tutto quello che abbiamo fatto nei teatri in primavera.
7_ Noi saremo radio partner.
Sentire “LatteMiele presenta I Nomadi” è bello, perché significa che dobbiamo salire sul palco. A volte la gente lo dice in coro. Abbiamo tantissime date, ma non le ricordo tutte.
8_ La prima data è a Nuova Gorica, in Slovenia.
Ci sono i casinò, ma non sono un giocatore. C’è un piccolo teatro, ci andiamo abbastanza spesso.
Incontri gente di ogni età e genere che, spesso, non ci hanno mai sentiti. Quando me lo dicono penso che, dopo sessantuno anni, ho ancora molta vita davanti.
A luglio facciamo quindici concerti, ad agosto ventitré. Non facciamo gli stadi, ci spostiamo in macchina e non c’è niente di più bello. Al massimo chiederemo l’anfibio militare per andare in Sardegna (ride, ndr).