Enzo Iacchetti e Sabrina Ganzer ci hanno raccontato dell’ambulanza consegnata a Giorgio Gori e del loro libro. Leggi e ascolta l’intervista al duo!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Sabrina Ganzer e Enzo Iacchetti all’interno di Wake Up: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 8.30.
1_ Grazie a “Non è un libro – solo pensieri acidi e non”, che è diventato anche uno spettacolo teatrale fatto con Sabrina Ganzer, sono arrivati dei fondi per un’ambulanza. La stessa che consegnerete oggi al sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Come mai quella città?
Enzo Iacchetti: È stata un’idea più mia che della Croce Rossa. Io volevo lasciarla a Bergamo perché dev’essere un monito per tutti.
Nessuno deve dimenticare i camion con le bare, anche se ancora oggi c’è gente che nega la loro esistenza. Stamattina ci saranno dei filmati che sottolineeranno, in modo sicuro, la realtà dei fatti.
Quando ho visto quelle immagini in televisione ero in un clima di paura e ho scritto delle cose che ho appiccicato a delle parti della casa. Mi sono chiesto perché non farci un libricino attraverso il quale raccogliere fondi per un’ambulanza.
Abito vicino all’ospedale Niguarda, ne sentivo una ogni tre minuti. Non riuscivo a dormire e pensavo “chissà se quel povero cristo si salva”.
Bergamo è diventata un simbolo come lo è la Seconda Guerra Mondiale.
2_ Come ti ha aiutato Sabrina Ganzer?
Enzo Iacchetti: Lei ha questo sorriso che infonde felicità. Io le rido in faccia perché non l’ho, è come una rivalsa.
È una macchina da guerra. Ha battuto il libro al computer, anche se le ho chiesto se fosse capace di scrivere a macchina, perché per me si doveva fare così, e mi ha risposto che non si usano più.
Le ho domandato se fosse veloce al PC, così lei scriveva mentre io dettavo. Ci siamo messi al lavoro il giorno dopo, io da una parte e lei dall’altra del tavolo. Abbiamo finito in un’ora e mezza. Era talmente appassionata che, mentre scriveva, ogni tanto piangeva e dopo rideva.
Sabrina Ganzer: Fa questo effetto perché è un libro reale, autentico. Hai la capacità di far pensare, riflettere e ridere le persone nello stesso istante.
Enzo Iacchetti: Quando è stato pronto è venuta con me nelle piazze a distribuirlo.
3_ Andate in giro ancora con lo spettacolo?
Enzo Iacchetti: Sono rimaste poche copie e le daremo oggi al sindaco e al prefetto.
Il lavoro è fatto. Abbiamo passato due estati toste a lavorare per questo scopo anziché per noi. Sono contento di chiudere questa fase, anche perché, tra le paure dell’inizio, l’idea del libro e l’ambulanza, sono passati quasi quattro anni e non sempre è stato tutto bello.
4_ Da “solo pensieri acidi e non” possono nascere delle cose belle e voi l’avete dimostrato. Grazie per tutto.
Enzo Iacchetti: Grazie a Sabrina e tenetevela da conto, perché è uno schiacciasassi (ride, ndr).