Gio Evan ribadisce che la musica non può non avere una componente poetica. Leggi e ascolta l’intervista del cantante-poeta!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Claves e Simone Rossi a Gio Evan, Big in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, all’interno di A Tu per Tu con Sanremo: lo speciale programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00 durante la kermesse musicale.
1_ Come stai vivendo l’esperienza del Festival?
Non sto più nella pelle. Letteralmente, mi tocco e non mi sento. Sono contento di avere realizzato un pezzo che si chiama “Arnica” solo che ora, non so più dove spalmarla!
2_ A proposito del titolo della canzone: è vero che l’hai scritta dopo esserti rotto un dito durante un’arrampicata? Qual è la tua soglia del dolore? Se mi fossi rotto un dito, non avrei certo pensato di scriverci sopra una canzone.
Piccolo preambolo. Mi stavo arrampicando in una delle mie “passeggiate verticali”, come le chiamo solitamente, quando ho visto una presa verticale. Ci ho messo il dito ma sono scivolato con il piede. Sono rimasto appeso con solo quella piccola parte della mano.
Ero nel periodo in cui stavo scrivendo “Mareducato”. Ero in una fase in cui correvo a casa a cantare e suonare. Ho sentito subito che non c’era niente da fare: il dito era rotto. Faceva questo strano suono, una specie di “click”, che mi ha dato l’ispirazione per comporre “Arnica”.
3_ Il 12 marzo 2021 uscirà l’album “Mareducato”. È diviso in due parti: nella prima ci saranno delle canzoni mentre nella seconda delle poesie. Come mai hai scelto di separare le due cose?
Hai studiato, non hai bisogno di me (ride, ndr). Il mio intento è quella di unire questi due materiali interiori: devono diventare amici, voglio che si amino.
La musica non può esistere senza poesia. La poesia è testimoniare con la più alta coscienza la vita che stai vivendo in questo tempo. Senza questo fulcro centrale, non si può fare niente. È giusto che la musica sappia di avere una componente poetica. La poesia è musica. Devono andare di pari passo perché sono frutto dello stesso albero.
4_ In “Mareducato”, così come pure nel tuo libro, il protagonista è il mare che “ti mette a nudo, non puoi scappare e nasconderti come invece fai in montagna”. Tornerai in montagna?
Sono tornato in montagna, non mi piacciono i paesaggi flat. Ho abitato per 4 anni a Sant’Elpidio in un bosco. Spesso scendevo da casa mia per raggiungere il mare. Così ho avuto la possibilità di conoscere questo grande signore che avevo sempre sottovalutato.
Sono un umbro cresciuto in montagna. Per me il mare ha sempre e solo voluto dire estate e vacanza. Quando ho conosciuto il mare d’inverno, ho scoperto un’altra dimensione.
5_ Album, libro e l’Abissale Tour in arrivo nei teatri (30 novembre 2021 all’Olimpico di Roma e il 6 dicembre 2021 al Nazionale di Milano). C’è per caso anche un film in arrivo?
Sì ma non lo annuncio per adesso. Ne faremo di belle… Questa vita è divertentissima!