Giovanni Antonacci è convinto che, se le cose devono succedere, succederanno. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Giovanni Antonacci, all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.
1_ Giovanni la tua è una musica non facile per il panorama italiano: è pop con una matrice più internazionale.
Faccio musica che piace a me e non è detto che sia poi quella che piace in generale. Ognuno fa il suo. Sono una persona che sperimenta generi musicali diversi. Non sono molto centrato e questa forse è la mia forza.
2_ Sui social dai un’immagine forte di te. Sei un po’ il Riccardo Scamarcio della musica: un bel ragazzo che fa pop e soffre per amore.
Per cosa si soffre in verità? Per amore, a mio avviso. Anch’io soffro per questo motivo e quando non ho nessuno al mio fianco, scrivo musica e pubblica post un po’ struggenti. Faccio anche il simpatico a volte!
3_ Nel brano “Sabato seria” hai collaborato con GionnyScandal. Come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti tramite la Nazionale Cantanti Hip Pop. Eravamo in lockdown e per beneficenza giocavamo alla Playstation insieme. Ci siamo trovati bene e da lì, è nata una piccola amicizia che abbiamo approfondito vedendoci di persona. È venuto a Bologna da me e ha sentito il provino di “Sabato seria”. Gli è piaciuto e ha voluto scriverci una strofa.
4_ Ti ritrovi nel mondo pop-punk? Ultimamente sta tornando questa wave nel panorama musicale italiano.
Sono contento che in questo pezzo ci sia Gionny perché è più vicino a quel mondo. È un po’ punk, emo. Mi ha dato quella credibilità per poter realizzare un pezzo di questo genere.
Mi piace molto quello che sta uscendo. In Italia siamo ancora indietro. Ci sono tanti artisti emergenti che mi piacciono come Theo, Fisks, Plant, Naska e Danien.
5_ Com’è la scena musicale bolognese? Che clima si respira?
La scena musicale bolognese è florida. Qui tutti sono musicisti e cantanti e hanno uno studio in cameretta. Questa cosa mi è sempre piaciuta e mi ha avvicinato alla musica. Poi la mia famiglia e anche mio fratello avevano uno studio in casa e ci andavo spesso. Dieci di Annalisa, tra l’altro, è stata scritta proprio da mio fratello Paolo Antonacci.
6_ Collabori spesso con lui o sei più solitario?
È capitato di lavorare insieme. Sa cosa mi piace, c’è molto feeling.
7_ In famiglia siete tutti artisti. Come funziona: scrivi una canzone e votano tutti “si” o “no”?
A volte. Di solito non faccio sentire molto, mi vergogno un po’. Non faccio mai ascoltare i provini. Quando ho il prodotto finale e so per certo che il pezzo deve uscire ed è curato nei minimi dettagli, glielo faccio ascoltare per capire se piace o meno. Il loro parere però non cambia le mie volontà. In genere sono sempre buone impressioni.
8_ Senti mai il peso di un’aspettativa importante a livello artistico nei tuoi confronti? Sei partito dal basso tra l’altro, nessuno ti ha aiutato.
Certo, purtroppo da sempre ho questa ombra gigante che mi copre un po’. È stata una scelta mia e della mia famiglia. Non ho mai voluto aiuti anche perché non sarebbe farina del mio sacco. Meglio aspettare e prendersi il proprio tempo. Se le cose devono succedere, succederanno.
9_ Sanremo è sempre stato un Festival importante per la promozione musicale in televisione. Anche per la tua famiglia lo è stato. Adesso le carte sono un po’ rimescolate. Cosa ne pensi della tv nella musica?
Prima la televisione era un passaggio obbligatorio per farsi conoscere dal grande pubblico. Ora per fortuna o sfortuna, non te lo dire, si può essere grandi a prescindere. La nuova scena rap, trap, urban lo sta dimostrando.
La televisione ti dà a posteriori una sorta di consacrazione. È più un premio non di importanza ma di riconoscenza da parte del pubblico.
Anche lo stesso Sanremo di quest’anno ne è la prova: è stato il più visto in streaming di sempre. C’era una grande forza del web, del pubblico giovane che si interfaccia con un pubblico storico che esisterà per sempre. La televisione rimane un mezzo importantissimo.
Biografia: Giovanni Antonacci
GIOVANNI (classe 2001, Bologna) è Giovanni Antonacci. Per il giovane artista la musica è da sempre una passione e un “affare di famiglia”: suo padre, suo fratello, lo zio e il nonno sono infatti nomi noti nel settore. Nel 2019 inizia a scrivere e pubblicare i brani, prodotti da Parix Hilton: “Se Mi Scegli”, con relativo videoclip, “Calmo”, “347238 (Non Mettere Giù)”, “Esco”, “POCHE COSE” (Feat. Laïoung) e “Del Bene, del Male”.
Questi catturano l’attenzione dell’etichetta Hokuto Empire di Francesco Facchinetti, con cui Giovanni inizia un rapporto discografico che vede la pubblicazione del brano d’esordio “Dose”, che lo porta a raggiungere i 30 MILA followers su Tiktok e del singolo “Sabato Seria”, un energico brano pop-punk in collaborazione con GionnyScandal.