Giulia Penna ci ha raccontato come ha superato dei brutti momenti e il vero significato di “Lacrime dolci”. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi a Giulia Penna all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 16.30.
1_Come stai?
Bene, adesso che sono qui a Radio LatteMiele insieme a voi ancora meglio!
2_Il 6 maggio è uscito il tuo nuovo singolo “Lacrime dolci”.
È un brano che ho scritto in una giornata in studio insieme al produttore Gianmarco Grande e Federico Baroni. È una canzone nata spontaneamente perché è stato un flusso di coscienza: mi sono resa conto del vero significato del testo dopo averlo scritto e ho capito, proprio in quel momento, che avevo bisogno di fotografare le emozioni che stavo vivendo. Per me, infatti, la musica è un diario, un racconto delle emozioni che vivo. Bisogna affrontarle per poi ricominciare da capo: le “lacrime” in questo caso sono “dolci” perché ti aiutano a capire cosa ti rende felice e cosa può esserti d’aiuto.
3_Può capitare di vivere momenti di debolezza e, purtroppo, difficilmente si ricorre all’aiuto di un professionista.
Ho vissuto un periodo di confusione in cui non mi sentivo centrata. Avevo bisogno di un aiuto per tornare in me. Ero arrivata a un punto in cui non capivo più che cosa fosse giusto o sbagliato per me stessa. L’amicizia può aiutare, ma l’aiuto di un professionista può darti una mano in più. Chiedere aiuto non è un atto di debolezza ma di forza. Bisogna superare questo pregiudizio: siamo tutti esseri umani che hanno bisogno di aiuto.
Giulia Penna: «”Lacrime dolci” è la fotografia delle mie emozioni»
4_In “Lacrime dolci” si parte da una storia d’amore per raccontare anche molto altro.
Mi piace partire dalle storie d’amore. Credo che l’amore sia una cosa meravigliosa dietro la quale ho voluto nascondere quello stato di confusione che stavo vivendo. A volte è più facile farsi del male che trovare il coraggio di uscire da certe situazioni scomode.
5_Qual è la paura più forte nel chiedere aiuto?
Quella di sentirsi sbagliati e soli. Questo pregiudizio potrebbe essere sconfitto iniziando a educare i giovani a scuola, inserendo la figura dello psicologo come supporto. Soprattutto in adolescenza, tutti noi abbiamo vissuto dei momenti di smarrimento in cui ci sentivamo confusi e sbagliati.
6_Possiamo dire quindi che sei riuscita a girare definitivamente la pagina del diario?
Decisamente sì, quando cado adesso so come rialzarmi.
7_Anche “Bacio a distanza” è una fotografia, figlia di un momento particolare.
È una fotografia di forza perché c’era la voglia di ripartire e di contatto umano. Sono molto affezionata anche al videoclip di questa canzone perché sono presenti tanti miei amici: per questo mi regala tanta gioia.
8_Cos’hai in programma per quest’estate?
Sto lavorando a una nuova canzone, ma non voglio anticiparvi troppo. Prossimamente vi comunicherò delle date estive. Se mi seguite sui social le scoprirete presto perché, come sapete, avviso sempre tutti su tutto in tempo reale.