I Desideri e Chiara Galiazzo ci hanno parlato del loro singolo “Istanti” e della storia dietro al brano. Leggi e ascolta l’intervista ai cantanti!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura ed Edoardo De Simone a Chiara Galiazzo e I Desideri all’interno di Spoiler: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.00.
1_ Il vostro è un connubio interessante tra urban e melodico.
Chiara Galiazzo: È la generazione Z con i Millennials.
I Desideri: Non sembra che tu sia Millennial.
Chiara Galiazzo: Vi siete salvati, ride (ndr).
2_ Com’è nato il duetto?
I Desideri: Dall’esigenza di voler raccontare un brano che avesse nel ritornello una voce femminile melodica. Lavorando con il nostro team abbiamo pensato subito di contattare Chiara.
Siamo fan, la ascoltiamo da anni. Le abbiamo mandato il provino e le è piaciuto, così ci siamo conosciuti.
Chiara Galiazzo: Il caso ha voluto che fossi in fissa con la musica napoletana. Mi piace tantissimo!
3_ Il duetto arriva in un momento d’oro per la musica napoletana, specialmente dopo la partecipazione di Geolier a Sanremo 2024.
I Desideri: È stato un buon momento per noi che veniamo dal Sud. Diciamo che la musica napoletana è stata sempre vincente, perché è una lingua e non un dialetto, con delle sonorità pazzesche che sembrano quasi inglesi.
È dura andare oltre la regione. Oggi questa cosa è stata sdoganata e abbiamo la possibilità di esibirci in tutta la Penisola. Geolier ha aperto la porta a tutta la nuova scena campana.
4_ “Istanti” è una contraddizione, in verità è un “per sempre”.
I Desideri: “Istanti” nasce per raccontare il per sempre di una storia d’amore, sia quelli belli che i brutti, anche come inizia. Si deve parlare dei momenti felice e, come facciamo nel brano, di quelli no.
“E mo me manc’ manco o’ “buongiorn” e a’ “buonanott” ind’ e messagg”, che è quello che ti manca il giorno dopo che smetti di sentire una persona.
Chiara unisce i momenti brutti e dice: «Credo che esista il “per sempre”».
Chiara Galiazzo: Io c’ho un’età in cui questo per sempre non esiste più (ride, ndr). Le canzoni servono per sognare un mondo di utopia, poi nella vita (ride, ndr).
5_ Quanto c’è di voi nella canzone?
I Desideri: In realtà nella prima strofa io parlo di quello che sto vivendo. C’è una dichiarazione in napoletano: «So convint che a cchiu’ bell si semp tu, pecche’ pur si te ngazz me piac e chhiu’».
Volevo raccontare questa cosa. Quando l’abbiamo scritta ci stava bene il ritornello melodico, poi Giuliano ha descritto quello che stava vivendo lui.
Pochissime volte non scriviamo di quello che viviamo, perché cerchiamo di essere veri e vogliamo arrivare alle persone. Nei brani spesso ci raccontiamo. Ci piace fare fare questo connubio italiani-napoletano.
Chiara Galiazzo: Mi hanno detto che canto bene in napoletano.
I Desideri: Eravamo in studio ed è stata velocissima sul finale del brano.
6_ Chiara, ci racconti un tuo istante che dura per sempre?
Credo nei ricordi che durano per sempre, non nelle situazioni. La prima volta che ho preso una cotta per un ragazzo, lui era venuto a chiedermi il numero per un altro e ci siamo innamorati. Poi si è rivelato un po’ così, ma avevo 15 anni e non ci avevo mai pensato. È stata una tragedia.
7_ Pubblichi molto su Tiktok.
Chiara Galiazzo: Mi diverto, anche se di più su Facebook, per i commenti. Io rispondo ai signori che dicono cose che non stanno né in cielo né in terra.
I Desideri: Noi non usiamo Facebook. In questo si vede la differenza d’età.
Chiara Galiazzo: Su Tiktok i ragazzi mi dicono che mi ascoltavano quando frequentavano l’asilo, ma ora stanno arrivando anche i fan di Facebook.
8_ Farete altro insieme?
I Desideri: È stata un’esperienza bellissima collaborare con Chiara. È nata un’amicizia. Musicalmente parlando, se nasce qualcosa di figo, perché no? Chiara ogni tanto ci riprende perché non siamo puntuali.
Chiara Galiazzo: Un pezzo napoletano in cui loro cantano in italiano. Quando dovevamo girare il video eravamo a Caserta e avevamo il treno da Napoli. Non sapevo come avremmo fatto.
I Desideri: Ho risposto “sono un pilota” (ride, ndr).