Mahmood racconta le emozioni che ha provato suonando in Kosovo e il rapporto che lo lega a Camilla Magli. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura a Mahmood all’interno di Non sarà una Ventura: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.00
1_Parlando di collaborazioni, c’è un artista con cui vorresti collaborare? Ti sei esibito in concerto con Dua Lipa in Kosovo.
Fare un concerto in Kosovo è stato incredibile. Ho cantato in apertura a J Balvin e quindi ho dovuto adattare il mio show a quello dell’artista principale. Nei 20 minuti di prove che avevamo abbiamo cercato di trovare un compromesso. Quando un artista ha poco, quel poco deve trasformarlo in oro. È stato emozionante per me, per i miei musicisti, per il mio manager Stefano, per tutto il team. Ci siamo impegnati tantissimo per dare il massimo e alla fine è andata bene. Dua Lipa è venuta pure ad abbracciarmi e a dirmi che sono un artista incredibile!
Sicuramente io non direi di no a una collaborazione con lei. Stessa cosa con Cesa: impazzirei, mi piace tantissimo, sono un suo fan.
2_ La tua è una scrittura molto intima e anche dolorosa. Hai detto che “le tue canzoni sono un po’ come una seduta terapeutica in cui, man mano, tiri fuori cose”. Venerdì 16/09 esce il brano di Camilla Magli che hai scritto a quattro mani con lei.
Si chiama “Il fumo uccide”. Camilla è una mia amica, ci conosciamo da anni ed è venuta un’estate da me in Sardegna. Eravamo al tavolo della cucina, a Orosei, e lei aveva tantissime idee. Mi aveva chiesto di aiutarla a tirarle fuori. Ci siamo messi a cercare di trasformare canzoni quelle idee. Poi è uscito questo pezzo e Michelangelo l’ha prodotto. Anche se non è mio lo percepisco come tale perché ci sono molto legato.