Martina Beltrami ha parlato del suo nuovo album, “Cara me”, e del progetto con Spotify. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Max Occhiato a Martina Beltrami all’interno di 1 dei due: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 14.30.
1_Domenica 10 aprile ci sarà il tuo concerto.
Si terrà alla Santeria di Milano, a partire dalle 21, dove presenterò il mio primo album “Cara Me”. È il mio primo “figlio” e spero ce ne saranno altri.
2_Hai raggiunto la popolarità grazie alla scuola di Amici di Maria De Filippi.
Ho partecipato al programma nel 2020, poi purtroppo è arrivata la pandemia ed è iniziato un periodo di particolare difficoltà per tutti. Sono riuscita ad andare abbastanza avanti, accedendo al serale, ma la situazione generale che abbiamo vissuto non è stata una delle migliori. Dopo il programma non c’è stato quello che mi aspettavo, ma recupererò.
3_Com’è nata la collaborazione con Don Said?
Avevo già in mente di realizzare un feat. con qualcuno in “Spenti in corsa”. La mia stylist mi ha proposto questo ragazzo. Ho ascoltato le sue canzoni, mi sono innamorata del suo timbro e l’ho scelto.
4_Come mai definisci “Spenti in corsa” “un brano che nasce dalla rabbia”?
Volevo raccontare una sorta di chiusura che è stata forzata in realtà. Quando qualcosa si spegne in corsa significa che in qualche modo si è dovuta chiudere, sia per fattori esterni o perché da una delle due parti non c’era più nulla. In tutti i brani dell’album ho descritto qualcosa che mi è successo, raccontandolo anche in maniera struggente.
Martina Beltrami: «Bisogna sempre lascia una porta aperta, una luce accesa»
5_”Luci accese” è stata la tua canzone di debutto.
È stato il primo singolo che ho pubblicato dopo la mia esperienza ad Amici19. È un brano a cui sono molto legata, mi riporta all’inizio della mia carriera. Questo singolo è uno spiraglio di positività in mezzo a tutto questo buio. Il messaggio che voglio far passare è quello di lasciare sempre una porta aperta, una luce accesa, una speranza, una possibilità.
6_Che emozioni provi pensando al tuo live di domenica 10 aprile?
Purtroppo da quando sono uscita dal programma di Amici, a causa del Covid, non ho potuto fare nessun concerto. Non vedo l’ora!
7_Che esperienza è stata Sanremo Giovani?
Molto forte. A livello emotivo sono stati tre giorni di fuoco e follia. È stato bello. Per una persona che ha tante ansie è complesso da gestire, però lo rifarei altre mille volte. Chiaramente, come a tanti altri, mi sarebbe piaciuto passare al livello successivo.
8_In “Se ti va” scrivi: “Se vuoi torna a riprendere questo cuore”.
È stato il primo pezzo che ho scritto e con cui sono riuscita a esprimere tutto quello che provavo. Era la prima volta che cantavo una mia sensazione, quindi ho esposto tutto ciò che sentivo in quel momento.
9_Sei anche uno dei volti italiani della campagna globale di Spotify: “Unlike Any Other”.
È una campagna che difende i diritti della comunità LGBTQ+. Non mi piace dare particolari etichette, preferisco parlare in modo diretto con chi non ha avuto la mia stessa fortuna e non ha ricevuto comprensione in famiglia. Il mio obiettivo, con la musica o con le parole, è dare consigli che a me sono stati utili.