Nek ha svelato qualche dettaglio sul programma “Dalla strada al palco” e sul suo prossimo album in arrivo. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Nek all’interno di Wake Up: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 08.30.
1_Su Rai 2 questa sera condurrai “Dalla strada al palco”, il nuovo programma televisivo nato da un’idea di Carlo Conti.
Mi piace l’idea di intrattenere le persone attraverso un linguaggio diverso rispetto a quello della musica. È arrivato il momento e voglio provarci. Mi hanno chiamato a vivere questa nuova prova e, come faccio solitamente sul palco, cercherò di viverla nel modo più intenso possibile.
2_Sei contento?
Molto. Ci sono tanti cantanti che sono diventati anche conduttori, per esempio Gianni Morandi che ammiro tantissimo.
3_Punti alla conduzione del Festival di Sanremo?
Non corriamo troppo, anche se in realtà ci ho pensato più di una volta. Questa è la mia prima esperienza come conduttore in prima serata. Ho fatto tante cose nella mia vita, ma mai una prima serata su Rai 2 con la responsabilità di vivere a stretto contatto con le persone e intrattenerle a lungo. Abbiamo appena cominciato, ci sarà da lavorare tanto e se questo lavoro porterà a dei grandi frutti, come Sanremo, ben venga. Intanto osservo, studio e analizzo Amadeus.
3_ Il nome del programma “Dalla strada al palco” si ispira un po’ anche alla tua carriera?
Non sono stato un vero e proprio artista di strada perché ho cominciato dalle sagre di paese, passando dalle piazze. C’è una vicinanza con queste persone, ma è diverso perché loro si esibiscono in strada per scelta. Ho avuto l’onore di conoscere tanti di loro e ho visto che sono felici di aver fatto l’esperienza del palco, ma quello che vogliono veramente è tornare alle proprie origini: chi viaggia in giro per il mondo cantando canzoni italiane, chi rimane in Italia e si esibisce sulle vie principali delle nostre città. Siamo fratelli perché siamo sempre stati davanti a quel pubblico che può anche fregarsene di te, non è un pubblico pagante, quindi devi sperare che qualcuno faccia un’offerta in modo da determinare la tua giornata. Penso ai Måneskin che hanno iniziato esibendosi nelle vie di Roma.
Nek: «”Dalla strada al palco” è una vetrina di arte varia»
4_Recentemente anche tu hai fatto un’esperienza simile.
In Via del Corso a Roma. Era la mia prima volta in assoluto e ci tenevo molto. Ho visto trasformarsi l’interesse delle persone perché inizialmente sono arrivato camuffato per non farmi riconoscere e per avere il modo di organizzarmi e montare il necessario. Successivamente ho tolto la mascherina e ho iniziato a cantare. Vedevo come le persone cercavano di capire se fossi io oppure un sosia. La voce, man mano, si è sparsa e hanno iniziato a fermarsi e a cantare insieme a me.
5_Cosa devono aspettarsi le persone che guarderanno lo show “Dalla strada al palco” questa sera?
È un programma di arte varia, non troveranno solo musicisti. Ci sarò io che farò da tramite tra gli artisti di strada e le persone in studio che avranno un ruolo importante. Il pubblico a casa vedrà una vetrina, una festa, un piccolo spettacolo che elogia il lavoro di queste persone che hanno fatto una scelta libera e precisa.
6_Qual è il programma, invece, della tua estate?
Siccome quest’anno ricorrono 30 anni dalla pubblicazione del mio primo disco sto preparando un repertorio, un album musicale, che celebra questo grande traguardo. Rivedrò, dal punto di vista degli arrangiamenti, tante versioni di brani che la gente già conosce e darò loro una nuova vita. Non posso dire altro perché vorrei che rimanesse una sorpresa, però vi svelo che ci saranno anche alcune collaborazioni.