Random ha una visione molto positiva delle critiche perché, la musica è bella in quanto soggettiva. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura a Random, Big in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, all’interno di “S” di Sanremo: lo speciale programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00 durante la kermesse musicale.
1_ Come ti senti in un mezzo ai tuoi coetanei, in quello che è il Festival più giovane della storia?
Sono tranquillo, è un cast bellissimo. Siamo tutti amici, c’è grande solidarietà. Ci stiamo sostenendo a vicenda. È una belle situazione. Sto pensando solamente a divertirmi, portare il mio messaggio e godermi questo bellissimo momento per quello che è.
2_ Fino ad adesso, quali sono stati i momenti che porterai nel cuore e indelebilmente ti hanno toccato?
Quando ho cantato la cover, mi sono divertito tanto. Ho smesso di pensare alla competizione. Mi sono concentrato sul fare un bello spettacolo e divertire le persone.
3_ Sei arrivato al Festival con un van logato “Random”. Hai anche la macchina firmata con il tuo nome?
No, non esageriamo… Non sono ancora a quei livelli! Sì, siamo i più tamarri del Festival. Io e il mio driver, un mio amico a cui voglio molto bene, volevamo farci riconoscere. Il nostro van è super fotografato.
4_ Se un appassionato di playstation. Ci hai giocato? È uno stratagemma per staccare un po’ la spina?
Me la sono portata a Sanremo ma è rimasta nelle zaino. Da quando mi sveglio a quando vado a dormire sono molto impegnato.
L’avevo portata perché è l’unica cosa che mi permette di staccare la spina. Questo non è un lavoro normale: dopo le 8 ore non puoi staccare e tornare alla tua vita. È qualcosa di costante perché è la tua vita: va tutto di pari passo.
L’unico momento in cui mi estraneo è appunto quando gioco. Questa settimana però, mi devo concentrare e pensare solo a Sanremo. Niente Fortnite!
Random: “La musica è bella perché è soggettiva”
5_ Abbiamo visto sul tuo Instagram che in questa settimana, oltre alle interviste, hai trovato il tempo di videochiamare persone varie.
È una cosa stupenda che sto facendo e mi aiuta a essere un po’ più in contatto con il pubblico (che non sto vedendo). Ascolto i pareri, ricevo i consigli di chi magari non capisce molto di musica. Alla fine sono gli “ignoranti” in materia che ti portano dove sei.
6_ Qual è il riscontro immediato che hai ricevuto? C’è chi tiene molto in considerazione le critiche.
Le critiche sono tantissime ma rispetto l’opinione di tutti. La musica è bella perché è soggettiva. Ognuno la può interpretare a modo suo. Ovviamente qualcuno ci ha calcato la mano ma non mi tocca. Sono contento: l’importante è che si parli di me. Faccio musica per la mia gente, per me stesso e per dare un messaggio: la musica è nata per questo.
7_ Il brano sanremese “Torno a te” è frutto di un lungo percorso. Hai sempre detto che “per arrivare a ottenere dei risultati bisogna sacrificarsi”. Quali sono i sacrifici che suggeriresti di compiere a chi vuole intraprendere la carriera di cantante?
Dedicare tanto tempo, cercare di migliorare sotto tutti gli aspetti e accettare le critiche. Sono queste ultime a farti capire le mancanze da colmare e i miglioramenti da compiere. Consiglio alle persone che rincorrono il loro sogno, semplicemente di continuare a ricorrerlo e non fermarsi davanti a nulla. È quando ti danno contro che capisci di stare facendo la cosa giusta.
8_ È stato molto bello vederti duettare con i The Kolors, dei “bravi ragazzi un po’ fuori di testa”.
È stato un onore incredibile condividere il palco con loro, ce l’eravamo promessi a vicenda. Sanremo è stata l’occasione giusta per coronare questo piccolo sogno. Sono molto soddisfatto.
9_ Fatto Sanremo, qual è il tuo prossimo obiettivo da spuntare?
Far capire a tutti il mio terzo disco “Nuvole”. È un album rivoluzionario secondo me, ricco di contenuti, emozioni e sound. Un altro obbiettivo grande è tornare sul palco. Ho fatto un atto di fede, annunciando le prime due date in concerto. Vorrei spuntare anche questa casella!