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Credits: Ufficio Stampa Catino Giglio
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Roberto Vecchioni: “La ginnastica dello spirito fa bene all’uomo”

Roberto Vecchioni ci parla del suo nuovo libro “Lezioni di volo e di atterraggio” e di molto altro ancora. Leggi e ascolta l’intervista!

Roberto Vecchioni ci parla del suo nuovo libro “Lezioni di volo e di atterraggio” e di molto altro ancora. Leggi e ascolta l’intervista!

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Roberto Vecchioni: “La ginnastica dello spirito fa bene all’uomo”

 

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Sara Ventura e Simone Rossi a Roberto Vecchioni all’interno di Compagni di Merenda: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00.

1_ Questo lockdown ha portato tante cose belle, come per esempio il tuo libro “Lezioni di volo e di atterraggio”, scritto proprio in quel periodo.

È un libro di cui sono innamorato. Racconta una parte della mia vita – il 1987 – che non si esaurisce però in quell’anno nello specifico ma continua fino ad adesso. Mi ha insegnato come si deve insegnare ai ragazzi (gioco di parole). Non ci si deve limitare a dare semplici nozioni ma bisogna farli ragionare continuamente, passare da una materia all’altra, fantasticare e inventare! (Vecchioni era un professore di greco e latino). La ginnastica dello spirito fa bene all’uomo. Il libro è dedicato proprio al ragazzo che diventerà uomo.

2_ Come mai il titolo “Lezioni di volo e di atterraggio”?

Il titolo fa riferimento alle due fasi della nostra vita: dobbiamo volare e sognare più che possiamo senza però dimenticarci di tenere i piedi per terra perché da “questi voli” prima o poi si deve scendere.

3_ In questo libro, parlando di scuola, hai scritto alcune frasi molto belle che sono una forma di conforto per i giovani: “la giovinezza senza scuola è come un matrimonio senza amore”;  “fare scuola è stare insieme e non isolarsi di fronte uno schermo”; “fare scuola all’interno di un prato”. La tua idea di insegnare ovunque e senza confini è una bella visione.

Il verbo insegnare è un po’ presuntuoso. Possiamo anche usarne degli altri come per esempio, “riempire il loro bagaglio culturale”.

I ragazzi hanno già dentro di loro la voglia e il desiderio di apprendere. Hanno solo bisogno di punti fermi nei quali muoversi e qualcuno che li guidi. Insegnare è uno strano mestiere. Un poeta del 1700 diceva: ” Insegnare è un po’ come far passare per nuove delle nozioni che i ragazzi hanno già dentro di loro”. Il senso del libro è che la cultura è un mix di tutto. Non esiste il concetto di “materie” slegate fra loro.

4_ In un’intervista su Sanremo lo hai paragonato alla scuola: “Meglio non farlo senza emozioni dal vivo”.

Un Sanremo in streaming è qualcosa di ridicolo. Ci vuole la gente. Sanremo non sono solo le persone davanti al televisore ma anche, le 2mila in platea all’Ariston.

Questo concetto è applicabile a tutti i concerti. Quando si va in tv e non c’è pubblico, la situazione è drammatica: non senti niente. Nessuna risata, nessuna emozione.

E pensare che ogni volta che canto una canzone, anche vecchia, mi emoziono sempre perché è come se fosse la prima volta!

5_ C’è un professore nel corso degli studi da cui ha preso spunto?

Ne ho avuti di eccezionali. Quello che ho amato di più è stato un mio collega dei primi anni al Beccaria: era un vecchio professore di greco e latino, un mito. In quell’uomo ho visto come sarebbe potuto essere il mondo.

6_ Ultime parole sul libro?

È un libro semplice ma non facile. Ho voluto mantenere un certo rigore, parlando di tematiche serie come linguistica e accordi musicali. Bisogna avere coraggio, magari, di rileggerlo due volte ma… Non è barboso!

Biografia: Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni è uno dei padri storici della canzone d’autore in Italia. È stato professore di greco e latino per molti anni, attualmente insegna Forme di poesia in musica all’Università di Pavia. Presso Einaudi ha pubblicato Viaggi del tempo immobile (1996), Le parole non le portano le cicogne (2000), Parole e canzoni (2002), Il libraio di Selinunte (2004), Diario di un gatto con gli stivali (2006), Scacco a Dio (2009), Il mercante di luce (2014) e La vita che si ama. Storie di felicità (2016).

Per Frassinelli è uscito il libro di poesie Di sogni e d’amore (2007). È l’unico artista ad aver vinto il Premio Tenco (1983), il Festivalbar (1992), il Festival di Sanremo (2011) e il Premio Mia Martini della critica (2011). Nel 2018 ha pubblicato l’album L’Infinito, prodotto da DM Produzioni, “Disco d’Oro” con oltre 34.000 copie vendute (dato FIMI), nonostante la scelta in controtendenza di rinuncia delle piattaforme streaming e download.

Written by Redazione Lattemiele

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Sara Ventura e Simone Rossi

Compagni di merenda 25 febbraio

Claves LatteMiele

Alla buon’ora 25 febbraio