Roby Facchinetti ha raccontato del nuovo album da solista “Symphony” e della promessa fatta a Stefano d’Orazio. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Francesco Bianco a Roby Facchinetti all’interno di Wake Up: il programma di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle
1_È uscito il tuo nuovo album “Symphony”, il quarto da solista.
L’intenzione era quella di raccogliere i classici, e non, dei Pooh e dare loro realmente una nuova vita. In questo nuovo progetto sono presenti addirittura due orchestre sinfoniche e insieme ai cori si contano circa 200 musicisti. L’impatto sonoro è enorme. I brani, quindi, quando incontrano questi suoni si sentono più a casa. La vita di una canzone è spesso travagliata: vengono composte, poi incise, poi diventano del pubblico, tutti le cantano, dal karaoke alle cover. Quando invece incontrano gli arrangiamenti sinfonici e le grandi orchestre è come se questi brani dicessero: “Oh finalmente siamo tornati a casa”.
2_In che modo hai scelto i singoli da inserire all’interno dell’album?
Ci sono dei brani che si sono in un certo senso auto eletti come “Uomini Soli“, “Pierre” e altri. Sono canzoni che si prestavano di più. Per altri brani, invece, non è stato così semplice: per esempio “Chi fermerà la musica” è una canzone rock e poteva essere un rischio. È comunque sempre un rischio ripescare brani che il collettivo ha nell’orecchio ormai da decenni, però ce ne sono alcune che possono comportare un rischio maggiore, come questa. È stato un arrangiamento tosto, ma poi l’orchestra è stata molto brava a tradurlo e suonarlo.
3_”Rinascerò rinascerai” è dedicata alla tua città, Bergamo.
La mia città è stata la prima a essere colpita pesantemente dalla pandemia. C’è in noi una grande volontà di riprendere le nostre vite, i nostri lavori e le nostre abitudini. È la volontà di tutti. Adesso, rispetto all’anno scorso, conosciamo meglio questa brutta bestia e sappiamo come affrontarla. La strada è ancora lunga però penso che il peggio sia stato lasciato alle spalle.
4_Cosa farai a Natale?
Non andiamo via perché ancora non c’è la tranquillità che ci permette di viaggiare in lungo e in largo. Rimaniamo a casa e facciamo il solito cenone con tutti i famigliari: figli, nipoti, mariti e mogli. Saremo in 32.
5_Nell’album è presente anche l’inedito “Grande madre” che hai co-firmato insieme a Stefano d’Orazio.
Questo lavoro è dedicato a lui. Ho mantenuto una promessa che gli avevo fatto l’anno scorso. Lui avrebbe desiderato inserire questo brano nel mio progetto di un anno fa, seguendo la mia musica. Purtroppo non facevo in tempo perché avrei dovuto riarrangiarlo, però gli ho promesso che lo avrei inserito nel lavoro discografico successivo e così è stato.