Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Marco Paganelli (Rovere) all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.
1_ È uscito il vostro nuovo pezzo, Bim Bum Bam.
Sta andando bene, siamo gasatissimi. Lo covavamo da tempo.
2_ Marco, il batterista, è qui in rappresentanza dei Rovere. Mi raccontavi che vi alternate nelle questioni pubbliche.
Non solo nelle cose pubbliche. Siamo una band che solitamente si divide le cose da fare, gli impegni, in maniera abbastanza democratica, in modo da coadiuvare gli impegni. All’interno della band siamo tutti uguali.
3_ Tu sei entrato a far parte del gruppo in un secondo momento?
Sono entrato a far parte del gruppo dopo la formazione della prima band, anche se conoscevo da una vita tutti i componenti dei Rovere. Ho collaborato attivamente al primo disco, anche se non ero parte integrante di loro. Da un anno ormai, insieme al bassista, sono entrato a farvi parte ufficialmente.
4_ Nelle foto, difatti, siete sempre stati in cinque.
Il primo palco lo abbiamo calcato in cinque, il primo disco lo abbiamo registrato in cinque. Abbiamo sempre fatto tutto in cinque, solamente che i ragazzi avevano creato la formazione Rovere due anni prima rispetto all’uscita del disco. Quindi, il mio è stato un ingresso last minute.
5_ Quando suonate live la canzone T.A.D.B come la presentate?
Quando la suoniamo ai concerti, abbiamo un intro musicale in cui Nelson racconta la storia di quando è stato friendzonato con un T.A.D.B. Da qui è nata la canzone.
6_ Quindi ciò che cantate è successo davvero, non sono leggende?
Sono cose successe davvero. Tutti avevamo Msn e tutti ci scambiavamo questi racconti. Se ricevevi un T.A.D.B eri friendzonato, irrecuperabile. È il peggior sgarbo che puoi fare a un ragazzo che ci sta minimamente provando.
7_ Come scrivete i pezzi, ai testi ci pensa Nelson?
Anche in questo caso è un lavoro di team. Facciamo sessioni di scrittura tutti assieme. Magari si parte dall’idea, dalla musica, dal tema che ha avuto uno di noi in particolare e poi ci si lavora assieme. Così nasce il pezzo. È sempre un lavoro di cinque persone. Abbiamo collaborato anche con altri autori.
8_ Avete collaborato anche con Riccardo Zanotti (Pinguini Tattici Nucleari).
Con Riccardo Zanotti collaboriamo dal giorno zero dei Rovere. Ci conosciamo da tanto tempo, si è instaurata un’amicizia. Ogni tanto ci troviamo e proviamo a scrivere qualche pezzo assieme. Anche nel primo disco ci sono tre pezzi scritti assieme a lui.
9_ Come fate a capire qual è il “pezzo giusto”?
Di base, quando lo riascoltiamo e diciamo “non riesco a togliermelo dalla testa” o “mi ha colpito”. Non tutti i pezzi hanno il claim, quel gancio che te li fa rimanere in testa.
Magari un pezzo che riascolti, ti emoziona e capisci che ti rappresenta ed è quello giusto.
10_ Suoni chitarra e basso, sei polistrumentista.
Sì, dò il mio apporto soprattutto su musica e produzione.
11_ Tu c’entri qualcosa nel mood dei suoni targati Rovere?
Ci metto tanto, molte influenze che rappresentano il mio background. Così come fanno anche gli altri. Il nostro è un lavoro di team. Viene tutto miscelato. L’arma vincente che crea la pasta del suono Rovere è che ascoltiamo musica totalmente diversa l’uno dall’altro e poi creiamo una sintesi.
12_ Oltre a Bim Bum Bam, avete in programmazione altri pezzi? Avete ripreso a provare?
Abbiamo in cantiere tanti altri pezzi. Tra poco si vedranno e sentiranno belle cose. Siamo molto entusiasti di quello che stiamo facendo. Ci aspetta un bel percorso.
Sì, è stato molto emozionante. Durante il lockdown ci siamo sempre sentiti, a distanza. Tornare in sala prova tutti insieme è stato come ricominciare sul serio.
13_ Come affrontate la situazione tour, avendone uno in ballo?
È sicuramente stancante ma è il momento di massima unione della nostra band. Paradossalmente, in tour ricarichiamo le pile: è fondamentale, è ciò che ci ispira, ciò che ci tiene uniti. I concerti sono una parte fondamentale del nostro modo di vivere.