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Credits: IG @valerio.mazzei
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Valerio Mazzei: “Il mio consiglio è di non accontentarsi mai”

Valerio Mazzei ci ha parlato del suo primo disco “Mi odi ma” e del duetto con Sveglia Ginevra. Leggi e ascolta l’intervista!

Valerio Mazzei ci ha parlato del suo primo disco “Mi odi ma” e del duetto con Sveglia Ginevra. Leggi e ascolta l’intervista!

 

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Valerio Mazzei: “Il mio consiglio è di non accontentarsi mai”

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Diego Belfiore a Valerio Mazzei all’interno di Giovane Fuoriclasse: il programma serale di Radio LatteMiele in onda ogni giovedì dalle 21.00.

1_Il 3 dicembre è uscito il tuo primo disco “Mi odi ma”. Come mai questo titolo?

È dedicato a tutte quelle persone che mi odiano perché ho fatto cose che non in molti fanno, ma nonostante ciò, sanno sempre quello che faccio, dove sono e con chi sono. Quindi mi odi perché ogni cosa che faccio è un problema, ma sai quello che faccio sempre.

2_L’album ha un sapore classico con un tocco di moderno: questo sound fa pensare all’America.

Soprattutto “I Dont’ Even Know You” che è stata una delle prime canzoni che ho realizzato da solo. Mi trovo meglio a parlare in inglese perché dall’asilo al liceo ho fatto la scuola straniera. Per questo mi risulta più semplice scrivere ed esprimermi in quella lingua. Mi sembra più “educato”.

3_Come sei arrivato allo stile anni 2000?

Provando diversi stili e canzoni. L’album era pronto già un anno fa, il problema è che non sono mai soddisfatto e cambio spesso idea. È stato un incubo per il mio producer, però voglio che sia sempre tutto perfetto e non voglio accontentarmi. Abbiamo cambiato molte volte molti stili differenti finché non era tutto coerente.

4_C’è stato un artista che ti ha ispirato più di altri?

In realtà no. Ascolto tutti i tipi di musica, non mi ispiro a una persona in particolare ma al mood del momento.

Valerio Mazzei: “Il mio consiglio è di non accontentarsi mai”

5_Parli tanto di ragazze nei tuoi brani. Lo fai in generale o ti riferisci a una in particolare?

Dipende dalla canzone. In genere funziona così: durante la giornata scrivo una frase nelle note del mio cellulare che magari è insensata in quel momento; dopo qualche settimana vado in studio, unisco le piccole frasi che ho segnato, le riadattiamo e nasce la canzone. Quindi, molte volte penso 30 secondi a una ragazza e scrivo una frase, il giorno dopo magari mi riferisco a un’altra persona. Poi ci sono le eccezioni in cui mi riferisco solo ed esclusivamente a una ragazza in particolare.

6_Hai realizzato un duetto con Sveglia Ginevra: “Un posto per te”.

Ho ascoltato qualche sua canzone su una playlist di Spotify e mi sono innamorato sia della sua voce che del suo stile. Ho deciso subito di scriverle pensando non accettasse. Invece, ci siamo trovati molto bene.

7_Potrebbe interessarti il mondo della televisione?

A me interessa davvero molto ma non mi sento ancora pronto: mi serve ancora qualche mese di pratica.

8_In musica non si sa mai quando si è pronti.

Non bisogna aspettare, bisogna buttarsi e vedere come va. Ad esempio, il mio primo singolo adesso non mi piace, ma se non mi fossi buttato non sarei migliorato e non sarebbe cambiato nulla. Gli errori vanno fatti.

9_Hai già avuto modo di vedere i tuoi due libri sugli scaffali: “Valespo” e “Valespo. Per sempre”. Sei già andato a vedere invece il tuo disco?

Non ancora. Dovrei andare domani e non vedo l’ora!

10_Nella copertina di “Mi odi ma” domina il viola.

È incredibile il modo in cui è stato scelto. Eravamo in riunione per scegliere il colore principale della cover. Io ho scelto il viola e casualmente mi sono reso conto di avere la maglietta viola e gialla. Da lì abbiamo deciso i colori dell’album.

Written by Redazione Lattemiele

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