È nato un po’ per caso il brano Una canzone come gli 883, in uscita il 5 giugno 2020 sulle principali piattaforme musicali. Andiamo a scoprire tutti gli step, attraverso il racconto social de Lo Stato Sociale, della formazione del gruppo DPCM SQUAD.
«Visto che siete così bravi a scrivere elenchi, perché non scrivete un brano elencando tutti gli elementi dell’immaginario iconico degli 883?”. È così che, ormai un anno fa, Max Pezzali ci ha istigato a delinquere e a scrivere un pezzo che avremmo chiamato “Una canzone come gli 883”, così, per non sbagliare. Per noi era come chiudere un cerchio con la nostra infanzia e dimostrare che avevamo studiato, almeno fino alla seconda media» scrivono sui social i ragazzi de Lo Stato Sociale, dando la bella notizia ai fan.
Una canzone come gli 883
«Poi succedono un po’ di cose che tutti sappiamo, finisce il mondo e saltano le date a San Siro di Max, come tutti i concerti importanti di quest’estate. Decidiamo quindi di far uscire il pezzo, assieme a un mare di amici per sostenere altri amici: i tecnici, i lavoratori dello spettacolo» continuano, spiegando la motivazione dietro l’uscita del pezzo che ha a che fare con la dura batosta inflitta dal Covid-19.
A causa dell’emergenza sanitaria in corso e a tutte le norme atte a preservare la salute delle persone, non si potrà organizzare e assistere ai concerti.
Com’è nata la “DPCM SQUAD”
«Per questo abbiamo chiamato all’appello i Pinguini Tattici Nucleari, gli Eugenio In Via di Gioia, Cimini, Fast Animals and Slow Kids. Max ha chiamato J-AX, Jake La Furia, Emis Killa, Pierluigi Pardo, Nicola Savino, La Pina Deejay e uno splendido Marco Giallini, Bossdoms alla sala di controllo suoni, ed ecco a voi la DPCM SQUAD. Il logo è di Paolo Campana. Le grafiche e il video, che arriva a breve, sono state curate da quei fenomeni di Roberto Recchioni, Tito Faraci e Giorgio Testi.» racconta Lodo Guenzi, frontman del gruppo.
«I proventi del brano andranno a chi il palco di San Siro l’avrebbero montato, a chi divide la vita in tour con noi: ai nostri e non nostri tecnici, attraverso il fondo “COVID-19 music relief” di Spotify Italia e Music Innovation Hub» concludono.