Marco Carta non ha “commesso il fatto” pertanto è stato assolto. Il cantante, arrestato lo scorso 31 maggio 2019, era stato accusato del furto di alcune magliette del valore di 1200 euro, presso La Rinascente di Milano.
Durante il processo, il pm di Milano Nicola Rossato aveva chiesto una condanna a 8 mesi e 400 euro di multa. La difesa invece, affidata agli avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, ne voleva la piena assoluzione. Dopo mesi di dubbi, tensioni e maldicenze, i giudici sono finalmente arrivati al verdetto finale.
Una volta ricevuta la bella notizia via telefono, Carta ha subito postato un messaggio su Instagram:
«Non ho mai smesso di credere. È come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perché è questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d’estinzione. Ringrazio tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente. Grazie alla mia famiglia, ai miei amici, quelli veri. Grazie Sirio, amore mio. Adesso posso riprendere ancora più forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere».
È finita: Marco Carta è stato assolto
Il vincitore di Amici 2008 e del Festival di Sanremo 2009 non era presente in aula.
«Marco Carta è innocente, e ora lo possiamo dire ad alta voce. È stata una vicenda minimale, ma la notorietà aiuta e spero che possa essere d’aiuto a tutti per capire che i processi si fanno nei tribunali. La difesa aveva sempre portato avanti una linea il signor Carta ha sempre dichiarato la sua innocenza, oggi un giudice ha acclarato ciò e la questione per noi è chiusa qui. Se la procura impugnerà la sentenza, ci rivedremo in Corte d’Appello»
«Il dato è talmente certo che siamo sicuri che la vicenda finirà qui. Dai filmati emerge l’estraneità totale di Carta e la condotta delittuosa della Muscas (l’infermiera 53enne anche lei arrestata, e per la quale il procedimento è ancora in corso, ndr), ma dalle immagini mostrate in aula è chiaro che Carta non poteva essere consapevole di condotta fraudolenta della Muscas. Attendiamo comunque le motivazioni del giudice»
hanno commentato i legali dell’artista.