Le polemiche continua a infiammare la rete. La rissa social a colpi di Instagram stories tra Fedez e Salmo non accenna a una battuta d’arresto. A dar man forte al dissing, che vede il cantante e imprenditore scagliarsi contro il rapper sardo, accorrono a dire la loro tanti illustri colleghi.
Il concerto a Olbia
La sera del 13-14 agosto 2021 Salmo ha organizzato, sul lungoporto di Olbia a pochi passi dal centro storico, un live che ha attirato circa 3mila persone accalcate sotto al palco in barba alle norme anti-Covid (distanziamento sociale, numero di partecipanti, mascherine).
La procura di Tempio Pausania, a seguito del putiferio scatenatosi nei giorni successivi, ha aperto un’inchiesta per accertare mancanze e responsabilità in merito al concerto non autorizzato che il rapper è riuscito a realizzare utilizzando lo pseudonimo “Treeplo” e il passaparola.
Salmo, oltre a rispondere con forza alle accuse, ha spiegato com’è riuscito a organizzare l’esibizione senza autorizzazione né della Regione Sardegna né del Comune natale:
“Tre giorni prima del live ho fatto piazzare sotto la ruota panoramica, nel centro di Olbia, un piccolo palco dove dovevano esibirsi vari artisti locali e il terzo giorno sarebbe toccato a me. Il tutto è stato organizzato sotto falso nome. Sulla locandina c’era scritto Dj Triplo non Salmo, gli organizzatori e quelli del Comune non avevano la minima idea che fossi io e che si sarebbero trovati davanti 3/4 mila persone“.
Fedez e Salmo: continua la rissa social a colpi di stories
L’intento, oltre al cantare dopo tanto tempo di fronte a un pubblico era quello di attuare una vera e propria protesta:
“Prima di iniziare ho detto cose importanti dal palco, riguardo alle regolette che ha imposto lo Stato per i concerti. Regole patetiche perché dentro il concerto ti devi comportare in una certa maniera e poi esci dal concerto e fai il ca**o che ti pare e allora non va bene”.
Salmo ha continuato a esporre il suo punto di vista, attraverso le Instagram stories, rispondendo per le rime a colleghi indignati come Fedez, Alessandra Amoroso, Gemitaiz, Motta e tanti altri:
“Che io abbia fatto una cazzata è discutibile, perché il live è stato fatto sotto una ruota panoramica a dieci metri dal corso dove minimo ci sono diecimila persone al giorno in giro ammassati e senza mascherina, visto che l’obbligo in pubblico non c’è più. Quindi se io mi fossi affacciato al corso sarebbe stato uguale. Quindi quali sono le regole che ho infranto? Quali sarebbero le regole previste per un concerto all’aperto, senza ingresso, senza recinzioni, accessibile a tutti a fianco al centro in una zona turistica?“.
Salmo ha poi spiegato il commento “a me non va di fare un live con le persone sedute e distanziate e con le mascherine”:
“Se non avete capito la mia frase è perché non siete artisti. Sappiate che per voi è una sconfitta artistica lo dovevate fare anche voi, io mi sono battuto per andare contro regole ridicole. Invece state nelle vostre villette a collezionare i vostri ca**o di vestiti firmati e a sbattervene. Avete paura di perdere le cose. Rischiate, battetevi, ma a voi della musica non ve ne frega un ca**o“.
Fedez e Salmo: la rissa social
Fedez è stato forse uno dei primi artisti italiani a esprimere un parere sull’evento in cui comparivano fan accalcati senza alcun minimo rispetto delle normative vigenti in materia di Covid-19. Il cantante ha subito puntato il dito contro la buona fede del rapper, sottolineando che Salmo non ha mai voluto prendere parte alle innumerevoli iniziative benefiche da lui proposte, tra cui Scena Unita.
“Non ho aderito alle tue iniziative seppur giuste perché mi stai sul ca**o. Non te l’ho mai nascosto. Però penso tu sia un ottimo politico, è quello che devi fare. Per questo ti ho chiesto un consiglio per organizzare una raccolta fondi per la Sardegna e in quello sei bravissimo. Penso tu sia un ottimo politico ma non volevo avere niente a che fare con te. A me sembri un politico, non sei un artista“ ha subito fatto sapere Salmo.
Fedez non si è fatto mancare la risposta pronta, specificando di essere prima di tutto un adulto:
“Tutto è politica quando coinvolge la vita e il lavoro dei cittadini, quindi mi dispiace dirtelo caro Salmo ma quello che hai fatto è politica e della peggior specie. Se dopo che hai compiuto 18 anni ti senti ancora in dovere di fare le cagate solo perché le fanno anche gli altri è molto grave. Contribuire ad alzare il livello di rischio sanitario in una regione sostenendo pure di farlo per aiutarla non fa di te un artista, fa di te un narcisista e anche del tipo più pericoloso. In te mancano empatia e maturità necessarie a proteggere la collettività. Prenditi le tue responsabilità. Sei adulto e vaccinato (spero)“.
La litigata prosegue ma queste, sono le parti più salienti del discorso.