Madame ci ha raccontato il significato della canzone portata a Sanremo e come, da piccola, si è avvicinata alla musica. Leggi l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Matteo Osso e Benedetta Mazza a Madame all’interno di Ma che Festival: il programma pomeridiano di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00.
1_ La canzone “Il bene nel male” inizialmente aveva un altro titolo: “Puttana”, giusto?
Il titolo doveva essere “Puttana” per come l’avevo scritta nella scaletta del disco. Inizialmente doveva farvi parte. Poi, nel momento in cui Amadeus l’ha scelta per Sanremo, abbiamo deciso di cambiare titolo perché le persone si sarebbero focalizzate solo su quello. Abbiamo deciso quindi di dare direttamente la morale di quello che avrebbero ascoltato, quindi: “Il bene nel male”.
È la storia di una prostituta che perde la testa per un cliente. Lui non si capisce se la ama o no e la considera, a prescindere, un errore.
2_ Ho letto che ci hai messo pochissimo a scrivere il brano.
Non ci ho messo molto, non ci metto mai molto a scrivere le canzoni. Non passo le mie giornate a scrivere: penso molto ed è come se ci fosse una sorta di database dove raccolgo tutte le informazioni e poi nel momento in cui l’ispirazione chiama, vi attingo ed escono.
3_ Parliamo del duetto con il rapper Izi, cosa ci dobbiamo aspettare?
Io credo che spaccherà tutto (ride, ndr). Sono quasi più gasata per la cover che per l’inedito. Ho scelto io il brano, l’ho registrato. C’è anche una sorpresa che sentirete.
4_ Come ti sei avvicinata a De Andrè?
È merito di mio padre. fin da piccola. La mia famiglia mi ha tirato su con i dischi giusti.
5_ Rispetto alla tua partecipazione di due anni fa, cos’è cambiato?
Sono molto più gasata e ho degli obiettivi ben precisi quest’anno. La prima volta è stato un lancio nel vuoto, questa volta invece, so esattamente in che cerchio lanciarmi.
6_ Quando hai cominciato a scrivere?
A 14 anni.
7_ Ti ricordi com’è stata l’emozione della prima volta che hai messo su carta i tuoi pensieri?
Sentendo un gruppo, quando ero più piccola, ho scritto il mio primo testo che si chiama “I miti”, la seconda che si chiama “Allacciati la cintura”, tutti con solo chitarra e voce o pianoforte e voce e quelle quattro note che sapevo e tre accordi.
Poi ho fatto ascoltare la mia musica a gente a cui non è piaciuta tanto e mi sono fermata. Poi ho scoperto Izi, Rkomi e tutta quella scena lì e da quel momento mi è venuta voglia di riprendere seriamente in mano la penna. Ho mollato la pallavolo, ho mollato la scuola, ho iniziato a scrivere e penso di essere diventata bravina.