Matteo Romano ci ha parlato del suo singolo “Assurdo”, dei talent di oggi e dei suoi desideri per il futuro. Leggi e ascolta l’intervista al cantante!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Carlo Mondonico, Sara Ventura ed Edoardo De Simone a Matteo Romano all’interno di Spoiler: il programma mattutino di Radio LatteMiele in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.00.
1_ Parliamo di “Assurdo”. Hai detto che avevi la melodia in testa e poi sono uscite le parole.
L’ho scritta insieme a Federica Abbate, che adoro. La considero un mito della musica italiana e riesce a empatizzare con i cantanti.
Ho scritto una cosa che è molto attuale nella mia generazione, il non riuscire a empatizzare con tutti per poi essere insicuri e vulnerabili, sentirsi diversi anche solo nell’ammettere di provare sentimenti.
A me capita soprattutto nelle situazioni romantiche, non riesco a lasciarmi andare. So che riguarda anche altri, ma parto dalla mia esperienza.
2_ Tu dici: “Non sopporti se non rispondo subito”. Com’è il tuo rapporto con la messaggistica?
È paradossale, perché vivo col telefono in mano costantemente. Se mi arriva una notifica e non rispondo è perché non voglio. Mi capita spesso nelle relazioni romantiche, vado in para e non riesco a rispondere.
Non sono uno di quelli che aspetta a rispondere per farsi vedere più forte, poi diventa una recita e non è più una cosa vera.
È giusto essere onesti, per far capire come si è, e trovare un punto di incontro con l’altra persona.
3_ Domenica eri ad “Amici” di Maria De Filippi. Reputi necessaria l’esperienza di un talent per un cantante emergente?
Avevo un abito di DADAMAX con delle frange che cadevano.
Il messaggio era bellissimo c’era scritto “Love is freedom”, e dovevo farlo per la prima volta in televisione da Maria.
Per quanto ci sia una saturazione a livello di cantanti, credo che oggi sia difficile trovare la propria strada senza un’esperienza del genere.
Io sarei stato uno di quelli presi di mira, perché non so contenermi. Avrei fatto fatica a gestire la musica e il personaggio. Mi sarei preoccupato più del comportamento piuttosto che della musica.
4_ Hai avuto una cifra stilistica ben precisa sin dal primo brano. In un talent, magari, ti saresti perso.
Sento di aver avuto modo di crescere con i miei tempi. A diciott’anni vivevo a Cuneo, ora sono a Milano in università. Sento di essere stato io a essere portatore del mio cambiamento e sono consapevole dei vari passaggi che ho fatto.
5_ Programmi per il futuro?
Spero di poter pubblicare un album e magari qualche live, sarebbe bello!