Il King della trap italiana Sfera Ebbasta si porta a casa un altro titolo: quello di giudice di X Factor. Dopo la dipartita di Fedez, era più che necessaria l’entrata in campo di un artista così pop(olare).
Il personaggio musicale più fresh e controverso del momento, con all’attivo un quantitativo spropositato di dischi d’oro, platino e chi né ha più né metta, siederà sulla poltrona del Talent canoro assieme a Mara Maionchi (settima volta da giurata) e le nuove entrate Samuel (ex leader dei Subsonica) e Malika Ayane.
Le redini della conduzione del famoso programma firmato Sky sono state affidate, per il nono anno consecutivo, ad Alessandro Cattelan che non si fa mancare nulla ed entra a far parte anche degli autori in qualità di creative producer.
Sfera Ebbasta: «A X Factor capirete chi sono realmente»
A credere nel ventisettenne Sfera, all’anagrafe Gionata Boschetti, è stata la società Freemantle Italia, leader nella produzione di programmi televisivi d’intrattenimento del calibro di The Voice of Italy, Italia’ s Got Talent e ovviamente X Factor.
Dopo il tentativo non andato a buon fine di far ricoprire al cantante il ruolo di giudice in The Voice of Italy (Rai2), è quindi tornata alla carica. A battersi in prima linea per lui, c’era Carlo Freccero – direttore di Rai2 – che in un’intervista su 7 ha spiegato:
«Mi hanno stoppato sul suo nome, soprattutto a causa dei testi disturbanti delle sue canzoni. Ma allora si pone una domanda culturale e filosofica. Ciò che è politicamente scorretto deve essere escluso dalla Rai? Penso di no, altrimenti perdiamo il mondo dei ragazzi e dei social».
Insomma, per amore degli ascolti e dei likes, l’emittente si è aperta al nuovo, seguendo una linea social-oriented.
La mission di Sfera
Una preziosa occasione e rivincita per il trapper che ha commentato così l’opportunità:«X Factor sarà il microfono attraverso il quale vorrei raccontare chi sono veramente non quello che gli altri dicono di me. Sarà il microfono che farà conoscere la trap, un genere musicale di cui spesso si parla dicendo cose senza senso, quando il senso è solo uno: è la musica che racconta questi tempi, anche le vite di chi la critica. Di chi la sente e non la ascolta».
Idee chiare e passo deciso, insomma.