Secondo Willie Peyote, non dobbiamo prenderci troppo sul serio ma ponderare di più le nostre azioni. Leggi e ascolta l’intervista!
Qui di seguito vi riportiamo l’intervista di Claves e Simone Rossi a Willie Peyote, Big in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, all’interno di A Tu per Tu con Sanremo: lo speciale programma di Radio LatteMiele in onda dalle 17.00 alle 20.00 durante la kermesse musicale.
1_ Come va questa giornata pre-finale?
Va tutto bene anche se è diverso da come me lo aspettavo. Mi sono svegliato stamattina secondo in classifica, non era assolutamente previsto.
È tutto molto strano però, fa anche ridere come il cortocircuito si stia compiendo in maniera così perfetta. Sono arrivato lì per prendere in giro Sanremo e sono finito con essere secondo in classifica!
2_ Come lo stai vivendo?
Non so veramente più cosa aspettarmi. Ormai siamo in ballo, balliamo. Non ero venuto per la gara ma manca una sera… Tanto vale parteciparvi! Sono qua comunque, non posso mica andarmene. Mi tocca farlo.
2_ Abbiamo colto la citazione a “Boris” nella tua canzone. Hai guardato qualche serie tv ultimamente?
Ho rivisto tutte e tre le stagioni di Boris. Prima di dormire, dato che non mi piace addormentarmi nel silenzio, metto sempre qualcosa sul pc per prendere sonno. Sto riguardano puntate random di South Park, altra mia grande fonte di ispirazione. L’ultima serie tv che ho visto è Peaky Blinders.
3_ In alcune interviste hai detto di riuscire a vedere degli spezzoni delle partite del Torino, di cui sei grande tifoso, anche durante i live. Non influisce magari sul tuo umore e quindi, sullo svolgimento del live?
No, riesco a scindere molto bene le due cose. Può succedere qualunque cosa ma, nel momento in cui salgo sul palco è tutto cancellato.
4_ Domanda assurda: preferiresti recuperare le date che non hai fatto nel 2020, rinviate causa Covid-19, o evitare la retrocessione del Torino?
Sceglierei i live non tanto per me ma per tutte quelle persone con il biglietto in tasca che aspettano il concerto. Sarebbe più giusto recuperare quelle date lì.
Willie Peyote: “Non dobbiamo prenderci troppo sul serio”
5_ In questo Sanremo sei stato giudicato anche in base all’outfit. Sei soddisfatto? Ti hanno definito un po’ gangster.
Non ho guardato. In effetti, la prima sera sembravo Tony Montana.
6_ Quando sali invece sui tuoi palchi, ti vestirai diversamente giusto?
Sì, Sanremo è una serata di gala e mi sembrava giusto essere elegante. Un paio di sere, mi sono vestito eccentrico. Per la terza serata delle cover con Samuele, mi sono vestito di tutto punto con una robetta di classe.
Ci sta comunque il principio che è una serata di gala e andarci con le scarpe da ginnastica e la t-shirt non è corretto. Non solo per una questione di galateo ma per soddisfare anche le aspettative di chi guarda da casa.
7_ Dopo tutta questa premessa, per la finale… Pantaloncini e maglietta?
Avevo promesso di indossare accappatoio e ciabatte dell’hotel però non lo faccio (ride, ndr). La stylist mi ammazza. Metterò un completo, una roba da signori.
8_ Parlando del tuo brano sanremese “Mai dire mai (La locura)”, è molto ironico e tutti l’hanno definito tagliente. Abbiamo colto una critica e percepito una grande delusione da parte tua, per quello che siamo diventati.
Innanzitutto vorrei che passasse il messaggio che è giusto usare il “noi”, declinare così il soggetto centrale del pezzo. Anch’io sono dentro il testo, vi rientro. Non guardo nessuno dall’alto verso il basso.
Sono un po’ deluso: cadiamo tutti nella trappola di confondere l’intrattenimento con l’arte, lo sport e la cultura. Vedere gli stadi vuoti ma le partite che si giocano per mandare avanti il carrozzone, mi mette tristezza. Così come, vedere che non si fanno concerti ma ci sono i Talent Show (non ho niente contro questo tipo di format). È triste pensare che tutto debba andare avanti nella misura in cui fa girare i soldi. È intrattenimento, lo guardi da casa. Si perde la parte tattile delle cose.
Sono deluso anche dal fatto che ci prendiamo tutti un po’ troppo sul serio. Vedere alcune reazioni iniziali al mio testo, diminuite poi con l’andare del tempo, mi è dispiaciuto. Sono una serie di battute far capire che dobbiamo prendere sul serio le nostre azioni (e non tanto la nostra persona).